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PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici)

Conchiglioni al forno

Per questa ricetta potete usare la pasta gigante che più vi piace (ciavattoni, gomitoni, ecc.).
In famiglia viene richiesta spesso a gran voce (in particolar modo dal marito, che la adora).
La particolarità della mia ricetta (gustosissima a detta di molti) è che il ripieno dei conchiglioni è di sola carne tritata insaporita “in bianco”.
Solo dopo infatti verso il sugo e gli altri ingredienti sulla teglia.

Ingredienti (per 6-8 persone)
500 gr conchiglioni o altro (ma i conchiglioni sono i piú semplici da riempire)
2 salsicce spellate e sbriciolate
400 gr carne trita di manzo
1 Kg. circa di passata o polpa di pomodoro (o un misto dei due)
500 gr circa di besciamella
olio extra vergine di oliva
1 bicchiere di vino per sfumare
sedano, carota, aglio e/o cipolla
sale o dado granulare
poco peperoncino
1 presa di zucchero
Per la besciamella (ho preferito prepararla in casa per problemi di intolleranza al lattosio).
1 bel cucchiaione di burro chiarificato prealpi, o ghi, o analogo
1 cucchiaio di olio
2 cucchiai colmi di farina
500 gr di latte ad alta digeribilitá
parmigiano reggiano grattugiato stagionatura oltre 24 mesi
sale
noce moscata.
Procedimento (cliccare sulle foto per ingrandirle)
Faccio soffriggere la carne macinata mista alle salsicce con gli odori e l´olio.
Quando è rosolata aggiungo un bicchiere di vino bianco, faccio sfumare e aggiungo sale (oppure un po’ del mio dado).
Quando il vino è evaporato scolo la maggior parte della carne (con questa riempirò i conchiglioni), tirandola su dalla padella, e la lascio in caldo in un piatto .
Nel fondo restante in padella ora posso versare i pomodori, aggiusto di sale e aggiungo una presa di zucchero (quando mi ricordo lo faccio per l’acidità dei pomodori).
Nel frattempo cuocio per soli 5-6 minuti i conchiglioni in una pentola con acqua salata in ebollizione (non deve riprendere il bollore, sono proprio 5-6 minuti da quando si versa in pentola).
Scolo e verso un giro d’olio sulla pasta per non farla attaccare, e la adagio nella teglia dove ho già versato un po’ di salsa (attenzione a separare quelli che si sono sovrapposti).
Con queste dosi ho riempito una leccarda da forno e una teglietta da 24 cm di diametro.

Intanto, salvo usare quella comprata, preparo la besciamella con gli ingredienti della ricetta.
Riempio i conchiglioni con la carne “in bianco” che ho tenuto in caldo.

Ora verso la salsa sulle teglie.
Aggiungo la besciamella.
A piacere, si può spolverare con altro formaggio: io l´ho evitato perchè non mi piace la crosticina finale formata dal parmigiano (troppo forte secondo me, quando è cotta).

Cottura
Inforno preriscaldando a 200°C statico, per 20-30 minuti a seconda del grado di cottura desiderato (ho fatto 20´). Se occorre, finisco grigliando per pochissimo (3-5 minuti).



 
27.IX.2009

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DOLCI

Barrette croccanti di frutta secca, semi oleosi e cereali

Ogni tanto, con la necessità di un plus di energia prima di un’attività fisica o di uno sfizio senza troppi sensi di colpa, ho voglia di qualcosa di buono, ma genuino.
Mi sono ispirata a questa ricetta, ma con qualche modifica dettata dagli ottimi prodotti alternativi che avevo in casa, e per abbassarne un pochino l’indice glicemico.

Per gli sportivi che vogliono una ricetta sana e ricca di antiossidanti ecco quindi un’idea, adatta anche per i bambini (per i bambini sostituirei lo xilitolo con zucchero di canna integrale):

Ingredienti

per 16 barrette cotte in forno (da 20-22 gr l’una dopo cotte):
50 g di noci
50 g di nocciole (anche non pelate)
50 g di mandorle bio pelate
20 g di semi di zucca biologici
20 g di semi di sesamo biologici
25 g di datteri denocciolati bio (o bacche di goji o uva secca)
30 g di fiocchi di avena biologici, o farro soffiato (oppure riso, mais, grano saraceno, miglio, amaranto, quinoa, manioca, teff o sorgo, per chi avesse problemi di glutine)
10 g di olio extravergine di oliva
80 g di yacon biologico (oppure miele o malto)
30 g di xilitolo di betulla (oppure zucchero di canna integrale)
15 g acqua (un cucchiaio)
cannella qb
Peso impasto crudo circa 380 gr

Preparazione

Ho tritato grossolanamente nel bimby le noci, le nocciole, le mandorle.
Ho frullato due volte, fino ad arrivare velocemente a velocità 7 (togliendo dal boccale i pezzetti già abbastanza frantumati dopo la prima frullata, e riportando in basso nel boccale i pezzi più grossolani, per la seconda).
Al composto ottenuto ho aggiunto i datteri spezzettati, i semi di zucca, i semi di sesamo, i fiocchi di avena, il cucchiaio di olio, lo sciroppo di yacon, lo xilitolo, la cannella e un goccio d’acqua per amalgamare meglio (fra l’altro ritengo migliore tostare i semi oleosi un pochino umidi, per evitare in cottura il rilascio di sostanze tossiche).
Devo ammettere che il miglior rimescolamento si effettua con le mani!

Ho distribuito in modo omogeneo l’impasto su tutta la teglia (ne ho usata una piccolina per fare uno strato leggermente più spesso), aiutandomi con un cucchiaio.

Ho infornato ventilato, per circa 30 minuti: i primi 20 a 140°c; gli ultimi 10′ a 160°c.
Dopo i primi 20 minuti ho tirato fuori la teglietta e, con l’aiuto di un foglio di cartaforno e un vassoio piatto sopra, ho capovolto la lastra (attenzione, perché è ancora sbriciolabilissima) e continuato la cottura.
Ho lasciato raffreddare per circa 20 minuti, tagliato le barrette aiutandomi con una spatola di metallo, e creato delle piccole confezioni utilizzando dei rettangoli di carta forno.
Ho conservato in frigo.

Le barrette ottenute saranno morbide (non hanno aggreganti di alcun tipo tranne i pochi zuccheri naturali inseriti), ma allo stesso tempo croccanti, grazie alla leggera tostatura di semi e cereali.
***
Qui il successivo esperimento crudista (raw).
Ho fatto asciugare per diverse ore, a meno di 42°C, le barrette nell’essiccatore.

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SECONDI, SFIZI E STREET-FOOD

Filetti di platessa in crosta di zucchine

Tempo fa, a mensa, ho mangiato un pesce in crosta di zucchine, leggero e saporito (non ricordo il nome del pesce che ci proposero).
Memore del successo che avevano avuto in passato i filetti di pesce in crosta di patate (procedimento leggermente diverso), ho voluto riproporre questa ricetta analoga in famiglia.

Successivamente ho chiesto all’addetta della mensa che tipo di cottura avesse adottato e mi ha confermato quanto intuito: le zucchine erano state messe crude sul pesce già cotto.
Ingredienti per 3 persone:
3 zucchine
6 filetti di platessa freschi (questo pesce mi è sembrato adatto)
olio e.v.o.
sale
farina
pangrattato
limone (facoltativo)
Prima ho tagliato a filini le zucchine con una mandolina apposita, e le ho messe in un colino a perdere l’acqua con un po’ di sale (dopo un po’ le ho anche strizzate delicatamente).

Nel frattempo, nella leccarda del forno, ho versato un filo d’olio sui filetti di platessa freschi, li ho infarinati per non farli attaccare (ma volendo si può mettere su cartaforno) e li ho fatti cuocere a 180°C statico per 10-15 minuti.

Ho sfornato, aggiunto velocemente sparpagliandoli su ciascun filetto di pesce, i fili di zucchine crudi, poi un giro d’olio e una spolverata di pangrattato.
Reinfornato per 5-10 minuti con ventilato/grill

Ecco il risultato….

Servire con una spruzzata di limone

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SECONDI, SFIZI E STREET-FOOD

Abbacchio al forno

Da buona romana non potevo non farmi tentare da una ricetta di abbacchio al forno.
Fermo restando che per me l´abbacchio a scottadito non si batte (e lí sono d´obbligo le costarelle, come le chiamiamo a Roma), trovo questa ricetta, una succulenta alternativa all´abbacchio alla cacciatora cotto nel tegame.

Per l´occasione ho provato a farla con un pezzo di spalla anziché le costine della ricetta originale.
Senz´altro da ripetere.

Ingredienti (per 4-6 persone)
1 kg circa di costine d’agnello (o polpa o spalla)
6 patate medio-grandi
olio extravergine d’oliva
sale grosso
pomodorini
mix soffritto di sedano, carote, cipolla
vino bianco
rosmarino
pangrattato
Ho acceso il forno a 200° con funzione statica.
Ho sbucciato le patate, le ho tagliate a spicchi non tanto grandi e le ho  messe in una ciotola d’acqua e sale per far perdere l’amido. Poi le ho sciacquate e lessate per 5 minuti in acqua bollente. Le ho scolate, fatte raffreddare, condite e messe in teglia (vedi qui come faccio solitamente le mie patate al forno).
Nel frattempo ho tagliato a pezzettini i pomodorini e li ho messi nella teglia insieme con olio, sale grosso, rosmarino e mix soffritto di verdure.
Ho disposto in teglia la carne (precedentemente lasciata macerare per almeno un paio d’ore in olio e vino bianco).
Spargo sopra al tutto una manciata di pangrattato. Serve per fare la crosticina.
Ho infornato per circa 35-40 minuti ed ogni tanto ho aperto e scosso la teglia per evitare che la carne si attaccasse al fondo.
Se è il caso, lascio ancora 10 minuti.
18.V.2008
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SECONDI, SFIZI E STREET-FOOD

Gamberoni al forno


Anche se non sono un prodotto a chilometro zero, questi gamberoni al forno possono rappresentare un secondo piatto semplice e sfizioso che ho voluto portare sulla mia tavola.
Nelle ricette di questi crostacei non troviamo cotture prolungate e per evitare di indurire o asciugare la carne di questo pesce saporito, la mia scelta è caduta su questa ricetta.
La preparazione ha richiesto soltanto una 20ina di minuti, ma soprattutto, proprio in quanto gamberoni del tipo grande, l’antipatica operazione di pulizia per l’eliminazione del filamento nero sul dorso è stata relativamente veloce.
Inoltre, pur se congelato, ho potuto constatare la freschezza del crostaceo grazie al fatto che il carapace non si è staccato con troppa facilità e la polpa è rimasta ben soda.

Ingredienti per 4 persone
16 gamberoni
70 gr pangrattato
35 gr olio extra vergine di oliva
abbondante prezzemolo
1 spicchio grande di aglio fresco senza nervatura interna
1 pizzicotto di sale a 3 dita
Pochissima scorza gialla grattugiata di limone non trattato (facoltativa – avevo bergamotto, ho messo quella)
Pepe verde (facoltativo)
Procedimento

Ho lavato accuratamente i gamberoni, ho eliminato il carapace lasciando però attaccate testa e coda (eh si! Il piatto finito risulta più scenografico 😉 ).

Con l’aiuto di uno stuzzicadenti ho eliminato il filamento nero sul dorso – l’intestino – e ho lavato nuovamente.
Ho lavato e asciugato accuratamente il prezzemolo, l’ho tritato finemente assieme ad aglio, scorza di limone, sale e pepe verde, e mescolato con pangrattato. Ho aggiunto l’olio extravergine d’oliva e con le dita ho lavorato fino a rendere il tutto ben omogeneo.
Ho adagiato i crostacei su questa panatura  aromatizzata e ho ho fatto pressione prima da una parte e poi dall’altra, in modo che il composto aderisse al meglio ai gamberoni.

Per una grigliatura più omogenea e per evitare di sporcare troppo il forno (cadranno dei pezzi di panatura) ho grigliato i gamberoni rialzati su una griglia, poggiata all’interno di una teglia.
Ho preriscaldato il forno a 250 °C .
Ho posizionato la teglia coi gamberoni in un binario medio-basso e acceso la mia griglia piccola per 8-10 minuti, facendo attenzione a non farli colorire troppo (eventualmente toglierli prima).

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SALSE, sughi, condimenti, erbe

Dado vegetale granulare biologico fatto in casa


E’ la prima volta che mi cimento col dado granulare, ma volevo prepararmi del dado magro, ed essiccato questa volta (in fondo il link dove troverete anche la versione non granulare), per le ricette imminenti delle festività .. e anche del “dopo festività”!
Oggi, nonostante il giorno festivo molti negozi erano aperti, e passando al mercato ortofrutticolo dove ho la fortuna di avere un banco di una Cooperativa biologica – “Agricoltura Nuova” – ho comprato un po’ di verdure bio, e ora sto rifacendo il dado, cambiando alcune cosine…. (le verdure bio si possono trovare anche nella catena Naturasì). Ho deciso di aggiungere il 15% circa di sale perché non lo metterò sottovuoto come il primo che feci, ma lo vorrei essiccare e lasciare a temperatura ambiente, e quindi per 1 Kg e mezzo di verdure pulite ho messo 225 gr di sale rosa dell’Himalaya. Anche questa volta ho deciso di omettere l’olio (nella ricetta originaria non granulare l’olio era previsto), perché voglio un dado completamente magro.
Ho utilizzato:
4 cipolle medio-grandi
5 carote medie
tutto il resto sedano, tanto sedano, con tutte le foglie (se non è un prodotto bio di solito evito le foglie per via degli anticrittogamici, ma in questo caso era bio e le ho lasciate tutte…)
una manciata di erbe aromatiche fresche (rosmarino, maggiorana e timo del mio balcone)
2 spicchi di aglio schiacciato, ma con la camicia, per poterlo togliere più facilmente alla fine (non mi piace l’idea dell’aglio cotto, anche se mi piace l’aroma che lascia).
225 g di sale grosso – pari al 15% (Avevo solo quello fino. Ho messo quello rosa dell’Himalaya. Da qualche parte ho letto che una buona “salagione” deve essere compresa fra il 6% e il 20% rispetto al totale degli ingredienti, di più è inutile…).
Da così:


… a così!!!!
Soddisfazione massima, ma non è stato indolore.. leggete sotto!
Ho messo tutto il sale a fare da letto alle verdure tagliate, all’interno di un pentolone, e ho coperto.
Ho impostato 2 h e mezza di cottura sul gas a fuoco basso fino a ebollizione, e poi bassissimo..


.. ogni tanto ho dato una mescolatina per vedere se si stesse attaccando, ma non c’è stato nessun problema, anzi, dopo 2 ore e mezza c’era ancora un po’ di acqua di cottura (frulleremo anche quella, se non vorremo diminuire la percentuale di sale e disperdere un po’ di sostanze..)

.. tolti i due spicchi di aglio, e aspettato un minimo che scendesse la temperatura (volendo frullare nel bimby è meglio usare il turbo intorno ai 60°C), ho frullato per 7″, vel. turbo (usare la velocità massima per gli altri frullatori)

.. dopo la breve frullatina, si presenterà così..

.. ho quindi spiattellato la pappetta (aiutandomi col dorso di un cucchiaio) in due teglie e ho infornato già caldo, con la funzione ventilato a 100°C fino a completa essiccazione… ci sono volute 5 ore circa, poi l’ho lasciato così, a sportello socchiuso fino al mattino successivo (preferisco un’essiccazione meno aggressiva anche se molti siti riportano 1 h a 150-160°C).. è un po’ come le meringhe.. serve solo per farlo asciugare…A metà asciugatura (dopo un paio d’ore almeno) ho dato una frullatina e l’ho spiattellato di nuovo: questa volta ho raggruppato tutto in una teglia, era molto più asciutto.Visto che stiamo facendo senza essiccatore, forse si potrebbe alternare 1 ora accensione del forno + 1 ora di spegnimento.. è da provare..

A fine accensione, prima di andare a dormire, ho sbriciolato un po’ con le mani aiutandomi anche con una spatola, ormai ci stavamo quasi

ho preferito la foto senza flash per apprezzare meglio le .. briciole
ed ecco le mie bricioline, al mattino successivo..
bellissime vero? Sembrano vere e proprie zollette di terra appena arata..
.. ho frullato nel bimby per un paio di volte in successione:
prima 10 secondi, gradulamente a velocità turbo.
Poi di nuovo altri 20 secondi, gradualmente vel. turbo
a cose fatte, le percentuali di sale/verdure sui 350 grammi risultati, sono quelle che leggete nell’etichetta! E’ moltissimo, ma basta un cucchiaino o due per insaporire (e naturalmente si metterà al posto del sale negli alimenti da cuocere)

.. forse non è l’ultima prova che faccio, anche perché nel frattempo ho acquistato un essiccatore.
Non ometterei comunque la prima parte di cottura delle verdure con il sale. Mi dà l’idea che il sale penetra nelle verdure stesse (e pertanto conserva) molto meglio, piuttosto che aggiungerlo ad essiccazione effettuata.
Finora questo è il mio risultato migliore: calcolate che essiccandolo occupa poco spazio e si evitano molteplici vasetti di vetro, si evita il sottovuoto, e se proprio si volesse congelare, si potrebbe perfino omettere del tutto il sale, o quasi…
Altra cosa… leggete che schifezze può contenere un dado di carne commerciale:
“….dagli zoccoli alle carcasse, alle teste di pesce, è tollerato. Praticamente questi preparati risultano un composto indefinito di proteine.”
Qui ci sono approfondimenti interessanti su questo e altri argomenti
Ciao .. alla prossima, e ho trovato questo dado granulare dopo più di un anno a casa di mio figlio, ancora in “buona salute” 😉
08.XII.2012

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CONTORNI e verdure di ogni genere

Patate al forno

Questa non è altro che una ennesima ricetta per fare le patate al forno, ma forse riesce a dare qualche spunto in piú, e devo dire che vengono molto buone. Naturalmente sono “solo” patate, e la ricetta è semplice, ma non banale.

Ormai farle così è di dominio pubblico, ma questo è un prezioso suggerimento dato tantissimi anni fa ad una collega da una vecchia signora (una ristoratrice di una importante catena di snack-bar di Roma) come un tesoro da custodire con cura.

Per mia fortuna la collega non si è saputa tenere troppo a lungo il segreto e …

Ingredienti
patate
aglio
olio e.v.o.
sale
rosmarino
peperoncino (o pepe)
Si parte.

Procedimento

  • Sbucciare delle patate (attenzione che non abbiamo la buccia verde, leggi qui) e tagliarle a spicchi medi
  • Metterle in una terrina immerse nell´acqua, aggiungendo una manciata di sale
  • Lasciarle riposare almeno mezz’ora (io questa volta le ho lasciate 1 ora e mezza, ma anche mezza giornata va benissimo)
  • Portare a ebollizione una pentola d’acqua senza sale
  • Raggiunto il bollore, calare le patate dopo averle sciacquate benissimo dall´acqua salata
  • Quando l´acqua riprende a bollire far cuocere 6-8 minuti, a seconda della grandezza dei pezzi
  • A cottura ultimata scolare benissimo
  • A questo punto condirle a proprio gusto con olio, sale, pepe (in alternativa io metto pochissimo peperoncino), rosmarino (una mia amica le ha provate con origano – io preferisco la versione tradizionale, ma…..) e aglio (se avete la schiaccia-aglio è meglio, altrimenti mettete uno stuzzicadenti su ciascuno spicchio per riconoscerlo, e comunque usate gli spicchi interi, appena schiacciati, ancora nella loro camicia)
  • Infornare per 20 minuti a 180° in funzione statica; rimescolare con un cucchiaio di legno e far cuocere ancora 20 minuti con il ventilato; mescolare ancora e altri 10/15 minuti con ventilato e grill superiore
  • Lasciare qualche minuto ancora le patate in forno, con sportello semi-aperto, per farle gonfiare un pochino

24.VII.2008

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SECONDI, SFIZI E STREET-FOOD

Pesce e patate nel forno estense

Questo uno dei primi esperimenti con l’aiuto del mio forno estense.

Ho messo un po’ d’acqua in un posacenere d’acciaio poggiandolo a diretto contatto dello spargifiamma (devo ancora comprare la teglietta per metterci il sale, e anche una griglietta tonda o quadrata, a misura .. la volta scorsa ho fatto delle prove ma la griglietta piccola del mio forno è comunque sempre troppo grande).
Ho inserito il supporto triangolare, e su questo ho messo capovolto un coperchio tutto di metallo, riempiendo anche questo di acqua (ho messo appositamente questa sorta di doppia intercapedine per evitare che il calore infuocasse troppo la cartaforno, che ricordo, non regge oltre 220°C circa).

Ho poggiato la teglia sul coperchio (che mi è parso stabile), e ho acceso l’estense vuoto, coprendo con la campana. Ho fatto scaldare per una 10ina di minuti a fuoco medio sul gas (ghiera da 10 cm di diametro).
Appena scaldata l’acqua ho messo la cartaforno tagliata a misura nella teglia, ho versato le patate a tocchetti condite (olio, sale, aglio, rosmarino, salvia, aglio), tagliate abbastanza fini e irregolari.
Sopra a queste, creando una sorta di canali, ho adagiato i 3 pesci, conditi all’interno con olio, sale, prezzemolo, aglio. Ho tagliato via la coda altrimenti erano troppo lunghi.

Memore del primo tentativo (a fuoco basso e con due teglie non si cuoceva mai!!), ho fatto stare per 1 ora a fiamma altissima, senza mai abbassare, sempre a fori chiusi (ma si risparmierà veramente qualcosa, paragonando i costi del gas a quelli dell’energia elettrica che avrei speso cuocendo nel forno elettrico per 1 oretta scarsa?).
Poi ho sollevato con attenzione la campana, capovolto i pesci, richiuso e impostato altri 15 minuti, ma questa volta a fori aperti.
Patate stupende (circa 1 Kg. scarso), e perfino qualcuna dorata sopra.
Il pesce (3 branzini – o spigole), anche questo circa 1 Kg., è risultato bello asciutto.
L’ho preferito la prima volta però (era più morbido): eventualmente la prossima volta tolgo il pesce dopo 1 ora e proseguo gli altri 15 minuti con la cottura delle patate..
E’ stato un bell’esperimento… ..
Fonte 12.IX.2012

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CONTORNI e verdure di ogni genere

Melanzane simil-fritte al forno

Grazie ad uno dei soliti input di tanti anni fa di Cookaround ecco una preparazione rapida e gustosa che non ci appesantirà troppo.
Queste melanzane simil-fritte infatti saranno ottime, gustate così, ancora calde, o potranno essere utilizzate per altre ricette, alcune delle quali riportate in fondo all’articolo.

Ingredienti
Melanzane
Olio extra vergine di oliva
Acqua (solo nella versione pennellata sui due lati)
Sale

Procedimento
Prendo le melanzane necessarie, le taglio a fette.
Solitamente evito di metterle sottosale, visto che mi piace il sapore piccantino di questo ortaggio di stagione.
Verso in un piattino dell’olio extra vergine di oliva.
Pennello con l’olio il lato superiore di ciascuna fetta di melanzana (solitamente preferisco la versione pennellata soltanto da una parte).
Poggio direttamente sulla griglia la parte asciutta (no cartaforno), mentre la parte unta sarà rivolta verso l’alto (in questo caso non servirà la teglia alla base del forno con l’acqua, in quanto l’olio non scolerà sul fondo).
Metto la griglia ad un’altezza centrale.
Se si preparano contemporaneamente più griglie sarà bene distanziarle equamente (io sono arrivata a riempirne 4!!).

Inforno preriscaldato a 220°C ventilato per circa 15-20 minuti, o comunque fino a doratura desiderata.
A metà cottura ruoto e cambio di posto alle griglie (anche se il forno ventilato permette di cuocere facilmente da tutti i lati).

Se si vuole un prodotto ancora più simil-fritto occorrerà pennellare le fette di melanzane sui due lati.
In questo caso sarà necessario mettere un po’ d’acqua in una teglia nella parte bassa del forno.
In questa teglia si raccoglierà l’olio (e non produrrà fumo visto che c’è dell’acqua) e le melanzane che già così saranno più asciutte, una volta tolte dal forno sembreranno davvero fritte.
Si preparano in pochissimo tempo, e soprattutto rispetto a quelle fritte, queste sono molto più leggere e sono comodissime perché non c’è bisogno di seguirle in cottura.

L’idea
Alcune degli utlizzi che preferisco:

  • per un contorno veloce le condisco con poco aceto (opzionale ma trovo ci stia bene), aglio, aggiungo pochissimo olio a crudo, origano e sale (lasciando riposare qualche ora saranno anche più buone);
  • oppure possono essere utilizzate per un’ottima teglia di melanzane alla parmigiana;
  • o ancora per un ottimo piatto di pasta alla “norma”.

27 luglio 2008

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CONTORNI e verdure di ogni genere

Patatine simil-fritte al forno

Generalmente evito di lessare le patatine prima di friggerle o farle al forno (tranne che nella mia vecchia ricetta di Patate al forno), né l’ho fatto in questa versione super-veloce (taglio, risciacquo e 18 minuti di cottura in totale!).

Ho voluto preparare queste patatine simil-fritte al forno soprattutto per dimostrare al figliolo che l’acquisto di una friggitrice ad aria (la vorrebbe comprare), se si ha un buon forno ventilato, è praticamente superfluo.

Ingredienti
400 gr patate
rosmarino
sale fino
2 cucchiai di olio e.v.o. (1 cucchiaio se si vuole risparmiare sulle calorie).

Procedimento
Con l’aiuto dell’apposito attrezzino ho tagliato circa 400 grammi di patatine alla julienne e le ho lasciate in un po’ in acqua, risciacquandole più volte, per togliere quanto più amido possibile (restano più croccanti).

Le ho asciugate delicatamente, ma benissimo.
Con il pochissimo olio e.v.o. della ricetta ho pennellato le patatine da tutti i lati e le ho adagiate direttamente sulla griglia da forno (no cartaforno).
Volendo riparare la base del forno, si può mettere al di sotto della griglia una teglia con poca acqua per raccogliere le eventuali gocce di olio, ma a me non è servita.

Cottura
Ho impostato il forno a 9 minuti, preriscaldando a 200°C, funzione ventilato, secondo binario dal basso.
Dopo 9 minuti ho ruotato la teglia e reimpostato per altri 9 minuti, 180°C, sempre ventilato (se le patatine non si mangiano immediatamente, possono aspettare in forno  spento per qualche minuto, ma lasciando lo sportello a fessura).

 

All’uscita dal forno ho salato, spolverato un po’ di rosmarino secco e servito in un piatto ben caldo.
Qualcuno potrebbe essere felice di avere nel piatto anche un po’ di ketchup, per il classico intingolo all’americana.
Naturalmente un po’ di differenza nel sapore rispetto alle fritte c’è, ma sono già buone così e sicuramente più salutari.

Nella seconda infornata ho provato a pennellare soltanto la parte superiore delle patatine (ma le prime sono risultate  leggermente migliori).

In famiglia siamo stati molto soddisfatti del risultato, ma si sa, i figli fanno di testa loro e mio figlio, la friggitrice ad aria l’ha comprata ugualmente!

18 febbraio 2017