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MINESTRE, zuppe e vellutate

Vellutata di spinaci e yogurt

Premetto che uno dei fondamentali per la riuscita di una ricetta, anche semplicissima, è la qualità degli ingredienti impiegati.

Stavolta però, per questa ricetta, utilizzo spinaci surgelati, anziché freschi!
Ho dovuto/voluto fare una prova veloce col mio TM31 (Bimby) per testare se anche questa – come le altre – era una vellutata che incontrava il nostro gusto; poi mi procurerò il meglio 😉

Ingredienti per 2 (in ordine di apparizione)
20 g parmigiano reggiano
mezza cipolla
20 g olio e.vo.
200 g spinaci surgelati
1 patata a tocchetti (volendola omettere, utilizzare metà dell’acqua prevista)
300 g acqua
1 cucchiaino dado granulare
macinata di pepe verde
2 cucchiai di yogurt (1 per ciascun piatto; lo abbiamo aggiunto per non avere – a nostro gusto – una vellutata dal sapore “anonimo”)
crostini di pane tostato (facoltativo)

Con pepe verde macinato e crostini di pane

Procedimento
Nel boccale verso i tocchetti di parmigiano (sembra una banalità, ma quando si usa il Bimby, e nella ricetta è previsto del formaggio grattugiato, è importante ricordarsi di frullarlo prima della preparazione seguente):
15-20″, vel. turbo, e metto da parte.

Senza lavare il boccale metto la cipolla a pezzi grossolani facendola cadere dal foro con le lame in movimento:
3″, vel. 7.

Aggiungo l’olio sulla cipolla tritata e procedo al soffritto:
3′, 100°C, vel. 3

Aggiungo le patate a pezzetti, l’acqua, il dado e i grossi blocchi di spinaci surgelati (se prima di cuocere prevedo di scongelarli, sarà sufficiente aggiungerli a metà cottura):
30′ antiorario, 100°C, vel. 2 senza misurino (dopo qualche minuto, a spinaci scongelati, volendo, togliere l’antiorario e abbassare a 90°C con misurino obliquo o cestino/vapore sul boccale.

A cottura ultimata frullo il composto:
30″, vel. 6-7 (andrebbe bene un bel turbo per vellutare meglio, ma ricordo che – almeno nel mio vecchio TM31 – è sempre meglio usare la velocità massima con temperature non superiori a 60-70°C).

Ho assaggiato e aggiustato di sale, ho aggiunto il parmigiano e frullato qualche secondo.

Se la vellutata fosse diventata troppo densa, si può aggiungere un pochino d’acqua calda e frullare qualche altro secondo.

E, se non si ha il TM31, ecco la versione in pentola!

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MINESTRE, zuppe e vellutate

Vellutata di cetrioli e yogurt

Da spunti trovati in rete ancora una proposta di vellutata, anche se questa freschissima crema di cetrioli è indicata soprattutto per la stagione estiva.

Al contrario della famigerata salsa tzatziki, dove a farla da padrone sul cetriolo è lo yogurt, qui si sono invertire le parti.
Qualche altra “contaminazione” di sapori ed ecco la mia versione!

Ingredienti
1/2 cucchiaino di semi di finocchio (si suggerisce l’aneto, migliore anche per il colore finale, ma non lo avevo)
1 cucchiaio dado essiccato e 800 g acqua (o equivalente in brodo caldo)
3 cetrioli freschi
1 piccola cipolla (io rossa, ma meglio bianca per il colore)
1 limone (scorza grattugiata; non l’avevo e ho aggiunto scorze secche)
50 g olio e.v.o. (3 cucchiai)
Pepe verde macinato al momento (o poco peperoncino)
sale q.b. (io pochissimo; la crema è molto aromatizzata)
125 g yogurt naturale denso (1 vasetto)
1 cucchiaino di amido di mais per addensare (facoltativo)

Procedimento
Ho mondato e tritato la cipolla;
ho lavato, spuntato e tagliato a dadini i cetrioli (lasciando la buccia dovrebbe migliorare il colore finale);
in una padella ho messo ad appassire la cipolla con l’olio;
ho aggiunto il cetriolo a pezzetti e fatto insaporire qualche minuto;
ho unito l’acqua calda e il dado e la scorza del limone;
ho aggiunto i semi di finocchio, ho coperto e lasciato cuocere a fuoco dolce per 20-25 minuti.

Trascorso il tempo necessario, ho spento il fuoco, ho lasciato intiepidire e poi ho frullato il tutto;
in questa fase, se la crema dovesse risultare troppo liquida, prenderne una piccola parte, e in un pentolino comporre una cremina (tipo roux) che, aggiunta al composto, lo addenserà;
quando la crema si è raffreddata ho aggiunto lo yogurt, il pepe verde e un pizzico di sale.

Servire tepida in un piatto da portata, decorata con qualche fettina sottile di cetriolo e con un cucchiaio di yogurt o qualche crostino.
Se si desidera gustare la crema fredda riporla per tempo, coperta, in frigorifero.

Si conserva 2-3 giorni in frigorifero.

10 agosto 2011

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MINESTRE, zuppe e vellutate

Vellutata di asparagi e uova

In questi giorni, dopo uno sprazzo di caldo da primavera inoltrata, qui a Roma si è “rimesso a fresco”, e quindi stasera ho pensato ad una zuppa calda (naturalmente questa è una ricetta di repertorio e io l’ho preparata nel periodo citato in fondo all’articolo).
Ho preparato quindi questa crema di asparagi, e così abbiamo anche evitato di preparare il contorno di verdure (sfinisco sempre i miei figli con la storia delle verdure per 5 volte al giorno).

Ingredienti per 4 persone
500 g asparagi (li ho ricavati da 2 mazzi)
50 g di farina debole (quella per biscotti con poche proteine)
90 g di burro (ho fatto metà burro/ metà margarina omega 3 vallè)
2 tuorli
sale marino integrale
acqua q.b. (per me, 2 bicchieri circa)
erbe aromatiche (facoltative)

Procedimento
Ho lavato, tagliato a cilindretti gli asparagi.

Per fare prestissimo li ho cotti in pentola a pressione.
Li ho versati in un cestino forato sollevato dalla base, e ho calcolato un solo minuto dal sibilo.

Intanto ho preparato una besciamella con metà del burro e la farina.
Ho allungato con acqua calda (un paio di bicchieri).

Ho versato in questa crema gli asparagi, ho salato e fatto cuocere coperto per 45 minuti, mescolando di tanto in tanto.

Una volta giunta a cottura, ho frullato la crema con il minipimer (all’epoca non avevo il bimby e un minipimer o un buon frullatore sono ugualmente validi).

Intanto, nella zuppiera di servizio, dopo aver mantecato i tuorli con il resto del burro ammorbidito, ho versato la crema ancora bollente.

Mescolare velocemente e servire la vellutata calda.

16 aprile 2011

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MINESTRE, zuppe e vellutate

El Salmorejo (de Cordova)

Approfitto di un amico che vive in Spagna per presentare il salmorejo, una sorta di vellutata o zuppa fresca spagnola, “parente” del più noto gazpacho, riproducendola esattamente secondo i suoi suggerimenti (tranne qualche piccola annotazione fra parentesi).
E’ una prelibatezza soprattutto di Cordova (Andalusia), ma diffusa in tutta la Spagna.

Quello che differenzia il salmorejo dall’altra preparazione è soprattutto la texture (più fitta come diciamo a Roma), in quanto contiene molto pane.
Il gaspacho invece ha nella sua composizione molte verdure diverse in più, generalmente pochissimo pane (o del tutto assente) e quindi generalmente risulta più liquido.

Ingredienti base
1 kg di pomodori
200 g mollica di pane fresco con alveolatura fitta
100 g olio extra vergine di oliva di buona qualità
10 g sale
1 spicchio d’aglio

Annotazioni preliminari
1- Per quanto riguarda il pane può essere indifferentemente usato un tipo con alveolatura fitta, o coi buconi o anche raffermo (letto in rete). La cosa importante è che per rendere cremosa la preparazione è meglio aspettare fino a che il pane si sia ben imbibito del succo del pomodoro (non come noi, che avevamo fame!! 😉 ).
2- Visto che in questo piatto il pomodoro la fa da padrone, è bene usare pomodori maturi di buona qualità (ho usato cuori di bue biologici, regalo graditissimo di un’amica).
Secondo il mio amico, una miscela di 60% di pomodori a grappolo e 40% di pomodori a pera darà un gusto e colore eccellenti.
Meglio non sbucciare i pomodori (se sono bio, aggiungo io), ma solo farli a pezzi grossolani e se si conservano in frigorifero, meglio farli arrivare a temperatura ambiente prima di iniziare; questo aiuterà l’emulsione.
3- Non esagerare con il sale, 10 g per Kg di pomodoro è perfetto.
4- Usare il miglior olio d’oliva che ci possiamo permettere (io del frantoio di un amico).
L’uso di un olio delicato o più forte dipende dal gusto personale.
5- La vera star di questo piatto è il pomodoro quindi uno spicchio d’aglio è più che sufficiente (io ho tolto l’interno).
Se hai uno stomaco delicato, lascialo per mezz’ora in acqua e aceto, questo renderà il gusto meno forte.

Preparazione
Aggiungi pane, pomodoro, sale, olio e aglio in una ciotola in questo ordine, il liquido dei pomodori bagnerà il pane e faciliterà la miscelazione.
Mescola con un minipimer, se hai un bimby o un robot da cucina usalo, in quanto produrrà una struttura molto fine e cremosa.
Raffredda leggermente prima di servirlo, non devi inviarlo in Siberia, ma qualche grado sotto la temperatura ambiente è buono.

Condimenti
Non esagerare con i condimenti. Tradizionalmente vengono usate uova sode e prosciutto crudo (il loro jamon serrano o altro), ma puoi usare baccalà, gamberi, arancia, mela tritata, ecc.
Con un po’ di origano avresti una “pizza marinara liquida”!
Buon appetito!

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ANTI-ARTROSI MINESTRE, zuppe e vellutate

Zuppa di cicerchia e cavolo nero

Fra i legumi – ottimi sostituti vegetali delle proteine animali – non dobbiamo dimenticare la cicerchia.
Simile ai ceci, ma più delicata nel sapore, ha l’unico difetto di dover essere lasciata in ammollo per molte ore per eliminare le saponine, un antinutriente al quale porre un minimo di attenzione per gustare al meglio anche questo legume antico.

Ingredienti per 4-6 persone
500 g Cicerchia secca bio
300 g Orzo perlato bio
2 spicchi aglio bio
mezza cipolla rossa bio (io bianca)
2 coste di sedano bio
1 carota bio
peperoncino bio e/o pepe verde (facoltativo)
abbondante timo fresco (almeno 3-4 rametti)
1 cucchiaino dado granulare bio (io ne metto almeno 2, ma il sale non dovrebbe essere presente nell’alimentazione anti artrosi)
2-3 cucchiaini colmi di polvere di cavolo nero bio
poco olio extra vergine di oliva per la cottura e poi a crudo con del pepe verde
1 cucchiaio raso + mezzo cucchiaino raso di bicarbonato (per l’ammollo e poi per la cottura)
 
Preparazione

  • Per l’ammollo – Metto la cicerchia in una terrina di coccio o vetro, partendo da acqua tiepida più 1 cucchiaio raso di bicarbonato, per almeno 24 ore (ma sono arrivata perfino a 36), cambiando l’acqua 2 o 3 volte.
    Comincio a cambiare l’acqua, dopo almeno 12 ore, quando vedo formarsi la schiumetta delle saponine.
    Trascorso il tempo di ammollo, sciacquo la cicerchia, scolo e cuocio.
  • Per la cottura mi regolo come mi insegnò a cuocere i legumi, la nonna centenaria di una mia carissima amica, cioè mettere a bollire due pentole con l’acqua:
    metto a bollire la cicerchia in una pentola con acqua fredda (molti sono contrari ad aggiungere il bicarbonato nell’acqua di ammollo, e ancor più aggiungerlo in cottura, ma almeno per rendere tenera la durissima cicerchia, lo metto sempre nell’acqua, sia nell’ammollo che a inizio cottura);
    nell’altra pentola metto solo acqua;
    non appena la prima pentola con dentro la cicerchia inizia a bollire, prendo i legumi con una schiumarola – facendo attenzione a non prelevare anche la schiuma formatasi – e li trasferisco nell’altra pentola che nel frattempo, in contemporanea, dovrà anch’essa essere giunta ad ebollizione.
  • Volendo, man mano, si possono eliminare tutte le pellicine che vengono in superficie (oppure si potrebbero poi frullare insieme con parte della cicerchia lessata, da aggiungere nella zuppa).
  • Nel frattempo in un tegame scaldo l’olio dove soffriggo le verdure a pezzetti.
    Unisco poi l’orzo precedentemente lavato e lo faccio insaporire nel soffritto.
  • Tiro su dall’acqua di cottura una parte di cicerchia e ne verso metà nella casseruola insieme all’orzo. Copro con altra acqua di cottura e il dado granulare.
  • Una volta addensata la zuppa, se serve, aggiungo la restante cicerchia ancora calda (non sempre, ma volendo, metto l’altra metà della cicerchia nel bicchiere del frullatore con poco brodo ed eventualmente le pellicine, riducendo in purea prima di aggiungerle alla zuppa).
    Aggiungo infine anche il timo.
  • Faccio insaporire e legare per circa 20 minuti, quindi spengo il fuoco, e impiatto.
    A piacere per ciascuna porzione verso un filo d’olio, una spolverata di pepe verde e un cucchiano raso di cavolo nero (il famigerato “cavolaccio”, indispensabile nella ribollita.
    Non è sempre facile trovarlo, quindi mi aiuto con questa ottima polvere “raw”.

Questa ricetta, sostituendo il dado elencato fra gli ingredienti con dado senza sale o con alghe o gomasio a bassa salinità, risponderebbe in pieno all’alimentazione anti-artrosi che ho trovato in questo libro:

Quella che vedete subito sopra è una ottima versione precedente, con aggiunta di pomodori e patate
(solanacee queste, non consentite nell’alimentazione anti-artrosi)

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ANTI-ARTROSI MINESTRE, zuppe e vellutate SALSE, sughi, condimenti, erbe

Ribollita toscana

Uno dei simboli della Toscana a tavola!!
La marea di ingredienti che compone questo piatto ha come “verdura principe” il cavolo nero (detto anche cavolaccio), il migliore dei quali è quello delle prime gelate dell’inverno, ma visto che il freddo non ha ancora deciso di lasciare la Penisola, ho deciso di aggiungere oggi la mia versione, ispirandomi ad una delle ricette trovate in rete.
Cavolo nero

Quindi ecco il passo-passo di come ho preparato questa ottima zuppa invernale per una decina di persone (meglio farne in più, visto che le contadine che la preparavano per la famiglia, la mangiavano e rimangiavano, e la ribollivano…).

Ingredienti

850 g cavolo nero (obbligatorio!!)
650 g cavolo verza liscio
350 g bieta
200 g patate***
250 g fagioli cannellini secchi (in ammollo dal giorno prima)
400 g polpa di pomodoro (1 barattolo)***
100 g pancetta o guanciale***
1 piattone misto di carota/sedano/cipolla
1 spicchio aglio
1 cucchiaio dado granulare bio
1 mazzetto di prezzemolo fresco
1 mazzetto di timo fresco o pepolino, come lo chiamano tradizionalmente in Toscana (direi quasi obbligatorio!)
Poco peperoncino
Sale****
Pepe verde
Olio e.v.o. per la cottura, e a filo, sul piatto finito
… e l’immancabile PANE RAFFERMO (possibilmente “sciocco”) a completamento del piatto finito*****


Procedimento
Il giorno prima ho messo in ammollo in acqua tiepida i cannellini con poco bicarbonato.
Il giorno dopo li ho lessati con qualche foglia di alloro salando alla fine, per non far indurire la buccia.
Quando i fagioli hanno raggiunto il grado di cottura, ne ho tolti un terzo, li ho passati nel passaverdure, e li ho riuniti agli altri, nella stessa pentola (se sono belli morbidi, a volte ometto questo passaggio).

Ho iniziato quindi col soffritto di guanciale, aglio, cipolla, sedano, carota e peperoncino.
Ho aggiunto le patate, il pomodoro e fatto legare un po’.
Ho aggiunto le erbe aromatiche (prezzemolo, e il timo, che è meglio legare per poter rimuovere i rametti legnosi a fine cottura)

Ho versato tutte le verdure tagliate e lavate in precedenza (ho prima battuto il cavolo nero sul tavolo e poi ho tolto le nervature più coriacee)

Ho allungato con l’acqua ancora calda dei fagioli e aggiunto un cucchiaio di dado (se serve altra acqua, aggiungerla sempre calda)

Ho fatto cuocere un paio d’ore, ho aggiunto la purea di fagioli e fatto “legare” ancora un’ora aggiustando di sale.

La cosa migliore sarebbe comporre la ribollita (io la farei prima freddare un po’) alternando strati di pane raffermo e zuppa, far insaporire tutta la notte, e ribollire il giorno dopo per qualche minuto, quando tutto il pane avrà “rubato” il sapore delle verdure. Occorrerà stare attenti a non mescolare troppo per non far disfare completamente il pane, facendo comunque attenzione a non farlo attaccare al fondo della pentola!
Confesso che qualche volta, a fine cottura, ho messo solo un paio di fette di pane raffermo in ciascun piatto e l’abbiamo mangiata così.
Solitamente non ce la facciamo a non mangiarne un piattino il primo giorno, ma il giorno successivo la ribollita migliora, soprattutto se la si fa – appunto – bollire nuovamente, come spiegato sopra.
Prima di gustare il piatto aggiungo un filo d’olio extra vergine d’oliva e una spolverata di pepe verde.

Nota che

***se si ometteranno questi ingredienti
****se si ridurrà al minimo o si sostituirà il sale con dado granulare poco salato
*****se si utilizzerà pane raffermo sciocco integrale, e non “bianco”

si potrà gustare questa ricetta anche nell’ambito dell’alimentazione suggerita da questo libro (sarà sempre ottima, anche se non sarà più una vera ribollita).

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MINESTRE, zuppe e vellutate

Vellutata di zucca alla cannella

Zucca come base, ma tanta cipolla e moltissime erbe profumate, senza dimenticare una spolverata di cannella che, a mio parere, è una svolta di sapore per questo piatto inedito.

Ecco la ricetta di una vellutata dorata;  un po’ elaborata rispetto ad altre creme di zucca, ma che a mio parere vale veramente la pena provare, e magari presentare a cena nella ricorrenza di Halloween!

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è expo1-comune-768x1024.jpgL’avevo già provata con la cottura tradizionale.
In questa versione l’ho rifatta con il Bimby con una zucca media avuta in regalo dalla mia amica Silvy55 (grazie Silvana).

Ingredienti (5-6 porzioni)
1 kg e 200 g di zucca gialla pulita,
650 g acqua,
2 cipolle,
1 spicchio d’aglio,
40 g di olio extravergine d’oliva,
1 mazzetto di erbe aromatiche,
sale e peperoncino,
cannella in polvere (qualche bella spolverata) ***
100 g di parmigiano grattugiato
1 carota (se vi va di accentuare il dolcino della vellutata: facoltativo)
*** Non si pensa facilmente alla cannella, ma meglio metterla: fa la differenza!

Procedimento
Ho sbucciato la zucca, tagliata a grossi spicchi, eliminato i semi e tagliata in piccoli dadi (tutto questo me lo sono anticipato la sera prima).

Ho grattugiato il parmigiano reggiano nel boccale del Bimby (10″,vel. da 1 a 9) e trasferito in un altro contenitore.
Senza lavare il boccale, ho inserito dal foro, con le lame in movimento, le cipolle tagliate a quarti e l’aglio al quale ho tolto via l’anima e il peperoncino (5″,vel.7)


Ho aggiunto l’olio, fatto soffriggere (3′, 100°C, vel. 1) e unito i dadi di zucca (potremo aggiungere l’acqua quando la zucca avrà ridotto il suo volume)
Ho fatto cuocere 20′, 100°C, vel. 1.
Ho quindi aggiunto 650 g di acqua già calda e ho unito il mazzetto di erbe aromatiche legate in un teletto (ho messo le erbe fresche del mio balconcino: maggiorana, timo, basilico, rosmarino, erba cipollina, salvia).


Ho fatto evaporare per 20′, 100°C, antiorario, vel. 1, tenendo il cestello sopra al boccale per evitare schizzi.


Ho tolto il mazzetto di erbe, ho salato, ho aspettato un pochino che si abbassasse la temperatura intorno agli 80°C e frullato 20″, vel. 7.
Ho versato un giro d’olio, ho spolverato di cannella e aggiunto il parmigiano reggiano, mandando per 20″ a vel. 2.
Servite ben calda!

2 novembre 2011

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Vellutata di broccoli al timo fresco

I broccoli mi piacciono, hanno proprietà nutrizionali interessanti, e quindi perché non aggiungere alla selezione dei piatti fatti con questa verdura, anche una bella vellutata per la stagione fredda? Eccola:

Ingredienti per 5-6 persone
800 g di broccoli verdi
100 g di sedano
1 cipolla
350 g latte (una tazza colma da colazione)
400 g acqua
1 cucchiaio colmo di farina di granoturco
1-2 rametti di timo fresco
5 g sale
peperoncino (o pepe)
formaggio a piacere (facoltativo)

Procedimento
Inserire nel boccale del bimby i broccoli, la cipolla, il sedano e frullare per qualche secondo a vel. 7, fino a che non sentite cambiare rumore alle lame … allora andrà bene!!

Spatolare, aggiungere l’acqua e cuocere 20′, 100°C, vel. 1 con misurino.
Una volta cotti aggiungere il latte, il timo, il sale, il peperoncino e la farina, e frullare 30″, vel. 7.

Cuocere e restringere per 10′, 100°C, vel. 2 a foro aperto, cestello piccolo del vapore posizionato sopra, per evitare eventuali schizzi, in modo che cuocia la farina e che la vellutata sia ben densa.

Mescolare e servire caldissima..

12 novembre 2011

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Vellutata di pomodori con patate

Dalla saga delle mie vellutate, anche quella al pomodoro!

Ingredienti (per 5-6 persone)
400 g patate (2 grandi)
120 g cipolla (1 grande)
1,200 Kg. pomodori freschi da sugo
15-20 g olio e.v.o.
150 g acqua (1 misurino e ½)
5-10 g zucchero di canna (1 cucchiaino)
10-15 g sale grosso (1 cucchiaio raso da minestra)
100 g yogurt naturale (facoltativo)

Procedimento
Pelare patate e cipolla, inserirle a tocchetti nel boccale, quindi sminuzzarle pochi secondi a velocità 5 (fino a quando le lame girano a vuoto).
Aggiungere l’olio e cuocere
4′, 90°C, vel 3.
Intanto pulire i pomodori eliminando semi e buccia (se i pomodori sono del tipo piccolo si potranno inserire tagliati a metà, ma alla fine si dovranno passare al setaccio), inserirli nel boccale insieme alle patate e cipolla, quindi aggiungere il misurino d’acqua, lo zucchero, salare secondo gusto e cuocere
20′, 100°C, vel 1.
Al termine lasciare intiepidire fino ad almeno 80°C, quindi frullare
40/50″, vel 7.

Dopo la frullatura si potrà versare il composto nei piatti, aiutandosi col cestello che fungerà da “passino” per evitare gli ultimi residui, o meglio passare al setaccio se – come me – avete preparato la ricetta con pomodori a pezzi e vorrete eliminare qualsiasi semetto.

Volendo, si potrà servire con una cucchiaiata di yogurt bianco naturale (io ci ho messo il mio kefir). È molto buona!

Se si volesse preparare un po’ di vellutata per i giorni successivi sarà meglio surgelarla, visto che contiene patate, e le patate dal giorno dopo possono rilasciare una sostanza tossica: la solanina.

E’ buona norma quindi farla prima freddare il più velocemente possibile .
Per fare questo io l’ho versata in una teglia larga poggiata su alcuni siberini (meglio ancora se avete un abbattitore).

Una volta fredda ho porzionato la crema in vasetti di vetro senza riempirli del tutto (o potranno spaccarsi), e infine ho trasferito rapidamente in freezer.

18 novembre 2011

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Zuppa di fagioli con finocchietto selvatico

Ottima alternativa alla regina (secondo me) delle minestre: PASTA E FAGIOLI

Suggerita in occasione di uno dei tanti Cucinare Insieme di Cookaround ai quali ho partecipato, e riadattata in base agli ingredienti che avevo …

il protagonista (indispensabile): il finocchietto selvatico!

(trovato faticosamente dopo una ricerca presso diverse frutterie)
Ed ecco gli ingredienti per 3 persone:

130 g fagioli secchi (dopo l’ammollo erano 240 circa)
210 g radiatori della Garofalo (o altra pasta corta)
300 g pomodorini
1 mazzetto piccolo di finocchietto fresco selvatico (40-50 grammi)
mezza fetta di pancetta (15-20 grammi)
30-40 g cotenna di prosciutto
1 spicchio aglio
qualche fogliolina di basilico
1 carota
1 gambo di sedano
1/2 cipolla (la prossima volta 1 patatina: stavolta l’ho dimenticata)
olio e.v.o.
sale q.b.
poco peperoncino

la foto della sera precedente con gli ingredienti principali
Tenere a bagno per una notte i fagioli, poi cuocere in pentola a pressione con acqua, una presa di sale, 2 foglie di alloro e la cotenna sgrassata (da tagliare poi a striscioline).
Soffriggere a parte in olio d’oliva, un tritato di cipolla, sedano e carota, poca pancetta e 1 spicchio d’aglio.
Subito dopo ho aggiunto i pomodorini frullati e il basilico, il mazzetto di finocchio selvatico fresco, un bicchiere d’acqua calda, sale, peperoncino.
Lasciate insaporire il sugo per 15-20 minuti.
Versare poi i fagioli, ancora nella pentola a pressione, nella pentola dove sta cuocendo la zuppa.
Poi a ripresa del bollore buttare la pasta.
A fine cottura lasciate riposare per qualche minuto aggiungendo un filo d’olio e pepe macinato al momento (facoltativo)

Fonte 07.IV.2012