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PASTAiola, primi e pasta fatta in casa

Andarinos sardi (o quasi)

Questa è la mia prima e credo unica prova fatta per questa pasta regionale sarda, difficilissima se non si impara la tecnica.

Non ci sono le doppie righine canoniche carinissime, ma ho trovato il modo di farla velocissimamente e ritengo sia altrettanto gradevole.
D’altronde non si può per ogni cosa cercare pedantemente la perfezione!

Come per altre paste regionali del Sud e delle Isole, ho usato queste dosi/proporzioni:
50 grammi di semola rimacinata (sicula!! 😉 ),
20-25 gr di acqua tiepida calda
1 micropizzichino di sale
Ho fatto riposare una mezz’oretta e ho proceduto come spiegato sotto…
– faccio una pallina della dimensione di una nocciola piccola
– la arrotolo nei palmi delle mani per formare un cordoncino piccolo di 2 o 3 cm (poi tanto si allunga, rotolandolo come vi dirò)
– avevo provato prima ad arrotolare questo cordoncino sulle righe del rigagnocchi, ma è un passaggio che ritengo inutile, visto che poi le righe scompaiono, quando procedo…..
– quindi, accarezzando con il palmo della mano il cordoncino, dall’alto verso il basso, e da sinistra verso destra, man mano esco dal rigagnocchi … automaticamente si formeranno quelle belle volute .. liscie!!
– il gioco è fatto e credo che ne farò molti altri così.
– unico neo, a detta della signora del video linkato in fondo, per fare 1 Kg. di andarini, ci vogliono circa 8 ore (a noi forse il doppio!).

Senza grandissimi risultati, ma la foto sopra è il frutto di una prova successiva, dopo aver anche comprato appositamente un vetro rigato ad hoc. Direi che il miglioramento c’è stato.

Sotto, gli originali in primo piano (anche se nel link in fondo all’articolo la signora li gira in maniera inversa rispetto a questa foto).


li trovo stupendi!
Fonte youtube
 

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SALSE, sughi, condimenti, erbe

Salsa al finocchietto, salsiccia e formaggio sardo

Giorni fa mi è arrivata come al solito la rivista che arriva per un anno quando si acquista il bimby.
Ho approfittato del fatto che non faccia ancora caldo per fare un sughetto con salsiccia e finocchietto selvatico come da ricetta di questo numero.
Il piatto è questo
Ingredienti per 4 persone (secondo loro.. io dico che ci si mangia in 3…)
Per la salsa:
200 gr di finocchietto selvatico fresco (lo avevo comprato in quantità e surgelato: è difficile da reperire, comunque a nostro gusto, preferisco metterne molto meno… diciamo 50-100 grammi)
50 gr cipollotto
1 peperoncino piccante fresco piccolo
100 gr salsiccia di maiale, spellata (sono 2 piccoline)
20 gr olio extravergine di oliva
sale q.b.
30 gr vino bianco secco
Per la pasta:
320 gr di pasta di semola tipo cavatelli (ho usato questi miei andarinos)
Per condire:
40 gr di pecorino Fiore sardo (ho messo un po’ della grossa forma di questo casu sardu, comprato ad una fiera mesi fa e congelato, sottovuoto)
olio e.v.o. q.b.
Preparazione in 5 mosse:

1 – Preparare il sugo. Nel boccale tritare il finocchietto selvatico con il cipollotto: 10 sec., vel. 5-7, riunire sul fondo con la spatola
2 – Aggiungere il peperoncino, la salsiccia spellata, l’olio e il sale (io consiglio di salare poco sia sugo che pasta, visto che ci sono salsicce e formaggio saporito per condimento); cuocere: 8 min., 100°C, vel. 1
3 – Sfumare con il vino: 2 min., varoma, vel. 1, senza misurino. Togliere e mettere da parte.
4 – Cuocere la pasta in acqua bollente salata per il tempo indicato sulla confezione (fatti per la prima volta da me.. ho assaggiato e scolato gli andarinos, che ho versato da surgelati, dopo 7-8 minuti..)
5 – Scolare e condire con il sugo e il pecorino, in parte grattugiato e in parte a scagliette; irrorare con un filo d’olio e servire caldissima
Nota: per trovare il finocchietto occorre chiedere a qualche fruttivendolo di buona volontà o andare in qualche campo.. solo fino a metà primavera.. sembra che poi non lo si trovi facilmente..
Fonte Rivista Voi-Noi-Bimby maggio 2012