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DOLCI

Brutti ma buoni

La particolarità di questi famosi biscotti è quella per cui il loro composto va prima cotto in padella e poi infornato.

Ingredienti (mi sono venuti 36 biscotti)
125 g albumi (di 3 o 4 uova piccole)
250 nocciole
250 zucchero fino (lo trovo migliore da montare se non voleste addirittura usare quello a velo)
il succo di mezzo limone spremuto per montare a neve
l’interno di 10 semi di cardamomo pestati (o equivalenti vaniglia naturale in polvere).

Procedimento
Ho ridotto grossolanamente in granella le nocciole, frullandone piú finemente una parte col mixer.

Dopo aver montato gli albumi con poche gocce di limone ho aggiunto zucchero, montato ancora un po´, ho aggiunto la granella di nocciole, e successivamente ho cotto tutto in pentola antiaderente.

Ecco come si presenta il composto prima e dopo 15 minuti di cottura a fuoco basso, mescolando di continuo (meglio se in una pentola antiaderente).

A questo punto ho aggiunto del cardamomo (tenere solo i semini scuri interni pestandoli bene: sono molto duri).

ho formato dei mucchietti su cartaforno, aiutandomi con un cucchiaino da caffé colmo.

Ho infornato a 150°C per 30-40 minuti (a seconda della grandezza), ruotando la teglia dopo 25-30′, con sportello del forno a fessura. 

Una volta spento, se la base si stacca agevolmente dalla cartaforno lasciarli raffreddare a temperatura ambiente, altrimenti asciugare ancora un po’ in forno.

Appena sfornati l’interno è un po’ morbido ma dopo si asciuga.
Per essere perfetti, dovrebbero presentarsi con delle crepe.

Si conservano parecchi giorni se chiusi in busta di cellophane.        

28 dicembre 2009

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PASTAiola, primi e pasta fatta in casa

Tagliatelle stese col matterello – La saga

Fermo restando che è meglio seguire qualche regola generale per queste tagliatelle fatte a mano e tirate col matterello (in fondo un interessante link delle Simili), qui sotto trovate anche qualche versione differenziata di questo tradizionale piatto italiano che  mi sono divertita a preparare (perdonate la lungaggine, ma è una piccola raccolta alla quale sono affezionata)!
Vi ricordo orientativamente le dimensioni di questa tipologia di pasta:
tagliatelle 5-6 mm; fettuccine 8-10 mm; pappardelle, il doppio delle tagliatelle.
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2ª versione – Semola rimacinata di grano duro, meno uova, olio, acqua – Realizzazione 24.VIII.2010
E se qualcuno si dovesse chiedere dove è finita la mia prima versione:
venti o trenta anni fa, fu l’unica volta che feci le tagliatelle a mano. Un vero disastro 🙁
Però tutto sommato ero giovane, figli piccoli da accudire e mi son detta: ma che mi importa delle tagliatelle, ho altro da fare!
Ora sono sempre indaffarata, ma i figli sono grandi e mi è tornata la voglia di provarle.
Un grazie alle amiche di Cookaround che mi hanno dato la carica e soprattutto a Silvana che mi ha insegnato che l’impasto è meglio farlo duro duro e asciutto, e che per riuscire meglio si devono osservare una serie di intervalli fra una lavorata e l’altra.
Nel tempo ho imparato anche che – a parte qualche eccezione (vedi pasta alla chitarra) – solitamente la farina di grano tenero vuole le uova, la semola di grano duro vuole l’acqua, ma perché non fare prove differenziate secondo il nostro gusto? In cucina nulla è vietato, ricordate?!
Questa versione di tagliatelle quindi l’ho personalizzata, utilizzando le uova, ma in misura ridotta per abbassare un po’ il colesterolo, ed eccole qui:

300 gr di semola rimacinata di grano duro (io Libera Terra bio)
2 uova
1 cucchiaino olio
2 cucchiai acqua
1) sotto, il primo impasto con solo farina e 2 uova: praticamente ingestibile (era meglio mettere tutti i liquidi da subito: io inizialmente volevo metterne meno)! Messo in ciotola coperto e aspettato mezz’ora

2) sopra, l’impasto dopo mezz’ora. Non è un cavolfiore: non ce l’ho fatta, ho aggiunto 1 cucchiaino di olio evo e 1 cucchiaio di acqua! Altra mezz’ora di riposo

3) sopra, come appare l’impasto dopo altri 30 minuti. Mmmmm, ancora troppo asciutto, aggiungiamo un altro cucchiaio di acqua;
4) sotto, finalmente dopo 1 ora e mezza totale, l’impasto rilavorato si presenta così, sempre bello sodo, ma dai!! Proviamo a stenderlo.

Per lavorare questo obbrobrio di sfoglia ho sudato sette camicie e ci ho messo un’infinità di tempo: 1/2 ora esatta di orologio.

Però alla fine, che soddisfazione: le mie prime tagliatelle semi-serie!

Qui, spolverate di semola e impacchettate. Ormai si è fatto pomeriggio, e i carboidrati li rimandiamo al giorno dopo.

Impressioni
Le ho cucinate il giorno dopo a pranzo, dopo averle messe su un vassoio, in frigo, all’interno di una busta di cellophane.
Ora, non so se prima andavano un pochino lasciate all’aria,
non so se era meglio non mettere le due cucchiaiate di acqua,
non so se era meglio tutto sommato mettere il numero giusto di uova..
Risultato: gusto ottimo, ma in cottura si sono spezzettate troppo!
Evidentemente, visto che la semola di grano duro assorbe più acqua, la prossima volta proverò a mettere da subito più liquidi (albumi o acqua, visto che voglio ridurre i tuorli).
Arrivederci alle prossime versioni!
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3ª versione – Farina grano tenero, meno tuorli, con olio – Realizzazione del 26.VIII.2010
Ecco quelle silvana-style, effettivamente sembrano quelle riuscite meglio!

Sempre nell’ottica di risparmiare sulle uova (per via del colesterolo), eccovi le mie tagliatelle rifatte a distanza di 24 ore da quelle mangiate il giorno precedente (2ª versione).
Eh si! Quando mi prende, mi prende brutto.
Ingredienti:
300 gr farina 0 del mulino (secondo me è addirittura una tipo 1, bella intera, come piace a me)
2 uova intere
1 albume
1 cucchiaino d’olio evo
(so che non ci andrebbe, ma poi la mia amica Silvana, chi la sente?
Voi non glielo dite, ma mi riprometto di farle anche senza olio 😉
1) Sotto, l’impasto all’inizio. Questa volta i liquidi li ho messi tutti da subito e grazie alla farina 0, l’impasto è stato da subito molto più lavorabile

2) Sopra, ecco come si presenta l’impasto (liscio e setoso), dopo 3 intervalli di mezz’ora l’uno al calduccio (ogni mezz’oretta l’ho rilavorato).
Fra un intervallo e l’altro, l’ho coperto con un cellophane e ha riposato nella mia verandina (praticamente analoga ad un forno tiepido: a Roma oggi ha fatto la bellezza di 36-38°C).

3) Questa volta è stato molto più facile tirare la sfoglia. Se notate si vedono anche i disegnini del canovaccio sotto di essa, e i bordi non sono sbilenchi e rinseccoliti come la sfoglia di ieri.
4) Tirata la sfoglia, l’ho poi messa fra due canovacci per mezz’ora ad asciugare un pochino (non fate caso a quel pazzerellone del mio “pargoletto” di 24 anni che mi sta prendendo in giro per le continue foto. A proposito, il tuorlo è andato a lui, ovetto sbattuto con 3 cucchiaini di zucchero 🙂


5) Tirata e fatta asciugare la sfoglia, l’ho tagliata e sovrapposta alla maniera delle Simili.
6) L’ho poi arrotolata, pronta per essere tagliata della larghezza desiderata

7) si prende il gruppo di rondelline di tagliatelle in questa maniera…
8) …poi si afferrano le estremità …
9) … e si sciolgono delicatamente…
10) .. si prendono 5-6 tagliatelle, si attorcigliano intorno a 3 dita, poi i lembi si mettono all’interno di ciascun nido…
11) .. prima di mettere in frigo, ho messo i nidi ad asciugare per un’oretta sulla carta scottex in un vassoio, spolverati con farina di grano duro e coperti da un canovaccio.
Prima di mettere in frigo ho chiuso tutto in un bustone di carta, tipo quelli per la farina.
C’è ancora molto da migliorare, ma vediamo se quando cuocerò queste tagliatelle si spezzeranno in cottura.
Giorno dopo:
buoneee, e non si è spezzettato niente, sono rimaste belle al dente – con 5-6 minuti di cottura – e lunghissime!

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4ª versione – Farina grano tenero, meno tuorli, senz’olio – Realizzazione 01.IX.2010
Altra prova senza olio per emulare le nostre nonne. Loro si che ci sapevano fare con la “pettola”  (ho imparato che si dice anche così).

Un po’ sbiaditelle perché in bianco vero? Buone però!
Le prime, cotte fresche, con burro e salvia –
Le seconde, dopo qualche giorno, buttate in pentola direttamente da congelate, condite con salsa al provolone piccante e zucca.
Ingredienti:
300 gr farina 0/1 del mulino
2 uova intere
2 cubetti di albume surgelato che tengo sempre nel freezer
(totale dei liquidi circa 130 gr, forse meglio aumentare un pochino alla prossima)
1) Sotto, l’impasto all’inizio. Anche questa volta i liquidi li ho messi tutti da subito, ma devo regolarmi meglio (lavorando poi la sfoglia, è risultata un po’ asciuttina).


2) Sopra, l’impasto già molto migliorato, dopo il primo intervallo di mezz’ora, al calduccio.

3) Sopra, il terzo impasto ormai bello e liscio.
4) Tirata la sfoglia, che come al solito deve risultare un pochino “leggibile”
Dicono che si dovrebbero leggere le righe di una poesia d’amore attraverso…. o quello era lo strudel? vabbe’ stiamo lì! 😉

I bordi sono di nuovo troppo rinseccolitelli (devo tenere bene a mente come fanno le Simili!)…
Solite operazioni per la sfoglia.
.. ed ecco il mio vassoietto di nidi.

Una parte le ho congelate e una parte le abbiamo mangiate l’indomani.
Per conservarle fino all’indomani, ho letto che si devono lasciare in frigo, su un vassoio di carta, con sopra un canovaccio appena inumidito
Buone e non si sono spezzettate neanche ‘stavolta, né da fresche, né buttandole direttamente in pentola da congelate.
Devo ancora capire bene quanto debbono cuocere da fresche.
Ho sempre paura per la salmonella, quindi faccio sempre 5-6 minuti abbondanti..
forse è troppo, ma “necessità fa virtù!”.
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5ª versione – Farina grano tenero semi-integrale + farro, senza olio –  Realizzazione 01.IX.2010
Quinta versione delle mie tagliatelle, questa volta mi sono voluta sbizzarrire con un mix di farina tipo 0/1 e farro integrale setacciato, senza aggiungere olio nell’impasto…
…e continua la saga, alla ricerca della tajatella perfetta. Riusciranno i nostri eroi …?

Ingredienti
300 gr farine (150 gr tipo 0/1 + 150 gr farro integrale setacciato)
150 gr liquidi (2 uova intere + albume pastorizzato e che tengo sempre per qualsiasi evenienza nelle formine del ghiaccio)
Procedimento
Per prima cosa setaccio le due farine

Poi formo la solita fontana di farina graaaande sulla tavola, e ..


… dall’alto:
– impasto dopo mezz’ora di intervallo coperto, al calduccio
– dopo 1 ora
– dopo 1 ora e mezza (Silvana fa anche molti più intervalli credo, ma non mi andrebbe di allungare troppo i tempi..)
Fra un intervallo e il successivo, ricordarsi sempre di chiudere “a bottone” il sotto della palla..

Impasto perfetto da subito… e Giotto mi fa un baffo 😉 , nuuuuuu scherzo Giottinooooo…

Naturalmente, nelle varie operazioni di “tagliatellamento” della sfoglia, la mantengo coperta con un canovaccio, per impedire che nel frattempo si asciughi oltremodo, e si spezzetti successivamente in cottura.
Ah! Naturalmente le altre versioni ve le risparmio, ma successivamente le ho tirate anche con la “nonna papera” 😉
Fonte 31.V.2007

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GELATI

Gelato Fiordilatte ad alta digeribilità – Base bianca (la mia)

Qualche giorno fa ho corretto un po’ il tiro e ho ripetuto per l’ennesima volta anche questo versatilissimo “classico”, realizzato da me senza lattosio.


…qui con un filo di sciroppo liquido, residuo della mia confettura di visciole!

Questa volta così:
450 g latte p.s. fresco alta digeribilità
150 g panna fresca a.d.
50 g albume (visto che ha molte proteine – che in questo caso mancano, perché nel latte in polvere intero ce ne sono molte di meno rispetto a quello magro – e che mi piace di più l’effetto lasciato da questo piuttosto che dal glutine, ormai lo metto sempre)
120 g zucchero
30 g destrosio
30 g latte in polvere intero a.d.
2,5 neutro mix bio (f.s.c. + f.guar in rapporto 9:1)
2 cucchiaini estratto liquido vaniglia
pizzico di sale


i 3 prodotti base a.d. utilizzati per i gelati di questo periodo

Procedimento (ma invece di pentole e mixer, nella preparazione io mi aiuto col bimby):

  • Versare in una pentola il latte, l’albume, lo zucchero, il destrosio e il latte in polvere
  • Amalgamare e porre sul fuoco, e mescolando ogni tanto portare a 85°C (se non si possiede il termometro, appena sobbolle spegnere)
  • Togliere dal fuoco e unire la panna e il neutro o farina di semi di carruba e l’estratto di vaniglia (si potrebbero usare anche i semi di mezza bacca di vaniglia ma poi si vedrebbero i puntini neri)
  • Col mixer a immersione frullare per un minuto circa e far raffreddare velocemente in acqua e ghiaccio.
  • Far maturare x almeno 2 ore in frigo, se si ha tempo meglio di più (fino a 12 ore va bene nei nostri frigoriferi casalinghi)
  • Passato il tempo di maturazione versare la miscela nella gelatiera (subito prima di questa fase se volete effettuare un’altra frullata col minipimer) e mantecare per 30-40 minuti circa (il tempo di mantecazione dipende anche dalla quantità di miscela e dal tipo di gelatiera).

Fonte 05.VIII.2015

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GELATI

Gelato al Croccantino – Base Gialla

Un altro gelato favoloso da aggiungere alle tacche delle vostre gelatiere? Quello al croccantino!!! Preparato sempre con la base gialla che trovate qui.

 
Naturalmente in questo articolo non trovate le fasi di pastorizzazione ed omogeneizzazione che trovate però descritte nel link della base gialla a inizio messaggio, ma solo quelli della maturazione e mantecatura finale del gelato. Questo infatti il procedimento da adottare per questo gelato dopo la suddivisione del totale della miscela (i 1900 grammi della ricetta linkata).
Della dose totale linkata sopra infatti ho utilizzato soltanto circa 600 grammi.

Ingredienti in più:
Per poter ribilanciare gli ingredienti (ma da indicazioni di Daniela si può anche omettere questa aggiunta), a 600 grammi di questa base gialla ancora calda, si potrà aggiungere: ***
15 g di destrosio già sciolto in precedenza in …
150 g di latte p.s. freddo
Frullare ancora un pochino e mettere il tutto a freddare velocemente
Fasi salienti per la preparazione del croccante (da aggiungere successivamente, a fine mantecatura):
70 g di zucchero
70 g tra granella di nocciole, pinoli, mandorle a lamelle


(foto di cioccogolosa)
 
Maturazione
dopo l’aggiunta del latte + destrosio mettere a maturare in frigo per 2-12 ore.
 
Mantecatura
Dopo il periodo di maturazione (minimo 2 ore, io l’indomani), procedere alla mantecatura. Aggiungere quindi il croccante spezzettato grossolanamente: una parte l’ho aggiunta a fine mantecatura per pochi giri, e parte l’ho messa a strati e per decorazione nel barattolino.
Ho servito dopo qualche ora di freezer, ben rassodato.
 
*** ho pensato che se si volesse fare soltanto una vaschetta di gelato di questo tipo, naturalmente si potranno suddividere per tre le dosi iniziali totali della base gialla, ed aggiungere da subito questi 165 gr di prodotto in più (ma occorre una gelatiera capiente perché diventeranno circa 900 grammi di miscela, visto che metteremo anche il croccante. Da tenerne conto!).
Fonte 15.VIII.2015