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SECONDI, SFIZI E STREET-FOOD

Farinata ligure …

… o Cecina Toscana e, sempre con farina di ceci ma con altri nomi, uno street-food che viene preparato anche in altre regioni (e anche in bassa Francia).

Sembra che una delle migliori farinate (faïnà in dialetto spezzino) si mangi a La Spezia, da “La Pia”.

Sotto una versione sottilissima (4-5 mm sembra sia ottimale).

INGREDIENTI per 2 teglie di ferro blu da 32 cm
260 g farina di ceci
700 g acqua
70 g olio evo
4,5 g sale
pepe (facoltativo)

Per le guarnizioni (facoltative) ho aggiunto:
– aghi di rosmarino fresco
– cipolla affettata sottilissima (cubetti di pancetta rosolata in uscita).

PROCEDIMENTO
Ho frullato acqua/farina e schiumato ogni ora per 6 ore totali di riposo (almeno 4 ore sembra siano d’obbligo, per evitare che la farinata si scurisca in cottura, oltre che – aggiungo io – con la schiumatura si elimina qualche antinutriente dei legumi).

Soltanto alla fine ho aggiunto sale e quasi tutto l’olio, e suddiviso il composto in due barattoli dove avevo aggiunto aghi di rosmarino in uno e cipolle nell’altro.

Farinata in teglia poggiata sulla pietra refrattaria del Diavola Pro.

Anche se le mie teglie bluite sono trattate con l’apposita bruciatura che le rende antiaderenti, per sicurezza ho anche spalmato il fondo delle teglie con un cucchiaino dell’olio della ricetta mescolato ad una spolverata di farina (in alternativa avrei potuto usare il mio staccante).

COTTURA
Avrei potuto cuocere nel forno di casa (arriva a 300°C), ma ho voluto usare il mio Diavola Pro V2 di Spice, a 320°C per 11-12 minuti con le due resistenze accese.
Dopo qualche minuto ho ruotato la teglia e controllato la coloritura escludendo la resistenza inferiore del mio forno a conchiglia.

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