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PASTAiola, primi e pasta fatta in casa

Ravioli ricotta, spinaci e mascarpone

Questa è una variante più gustosa dei classici ravioli ricotta e spinaci, solo leggermente più ricca, per l’aggiunta del goloso mascarpone.
Ricordo che lo spunto fu di una ricetta della Chef Laura Ravaioli del Gambero Rosso.

Ne preparai moltissimi.
In parte li mangiammo e in parte li congelai come descritto in fondo.

Ingredienti per 10-12 porzioni (110/115 ravioli: grandi, altrimenti non “sento” il ripieno!)

Per il ripieno (circa Kg. 1,300)
2 uova (a volte ne ho messo uno solo)
500g di ricotta di pecora (o di capra) freschissima
300-350 g spinaci lessati e strizzatissimi (io 350 grammi, ricavati da 1 kg di spinaci puliti freschi)
250 g di mascarpone (la ricetta ne suggeriva 200, ma ho messo tutta la confezione)
120 g di parmigiano grattugiato
una bella grattatina di noce moscata
poco burro (io olio e.v.o.) per saltare gli spinaci
sale
pepe (io pepe verde)
Per la sfoglia (circa Kg. 1,100)
700 g di farina (io ho messo 630 g di 00 + 70 g semola rimacinata di grano duro + 1 cucchiaio olio e.v.o.)
6 uova medie
(verrà una sfoglia bella soda; volendo si può aggiungere un uovo in più, ma se si osserverà l’opportuno riposo e se si tira con la nonna papera non ci sarà bisogno).


Procedimento
Per il ripieno

Per arrivare ad avere un ripieno più asciutto possibile (altrimenti si rompono i ravioli), ho lasciato scolare per qualche ora la ricotta nel frigo all’interno di uno scolapasta, in un panno umido (il tutto lasciato dentro ad un altro contenitore coperto, per non prendere odori di frigo). Alla fine l’ho ulteriorente strizzata. 
Gli spinaci li ho semplicemente ben risciacquati. Per velocizzare ho utilizzato quelli freschi dei bustoni del supermercato.
Li ho lessati per pochi minuti, con poco sale, a pentola scoperta, con la sola acqua residua del risciacquo.

Dopo averli strizzati benissimo li ho tagliuzzati con le mie forbici magiche.

Li ho ripassati in padella con poco olio, per far evaporare l’umidità residua.

A tarda sera ho preparato il ripieno e lasciato in frigo, coperto, per la notte.

 


Per la sfoglia

Al mattino ho preparato la sfoglia, poco più di 1 Kg in totale.

Ho fatto riposare per una mezz’ora e ho rilavorato ancora una volta.
Era molto soda, ma viene più buona, e si tira meglio nella macchinetta.

Ho diviso in 4 panetti, lavorandone uno alla volta e mettendo gli altri panetti in attesa in frigo coperti.
Ciascun panetto l’ho tirato nella tacca più larga della nonna papera.
Ho tirato per 8-10 volte.
Ho diviso ancora in 4, e ciascuna striscia l’ho passata di nuovo nella macchinetta, una volta per ciascuna tacca, fino ad arrivare alla penultima, tanto da avere una striscia della lunghezza giusta per il mio Raviolamp da 12 ravioli chef (per qualche altra idea di formatura guardare qui).

Ho infarinato la striscia dalla parte a contatto con lo stampo e l’ho adagiata delicatamente nel suo alloggiamento, aiutandomi con le dita, cercando di non tirarla troppo per non romperla.
Ho riempito con un cucchiaino colmo di impasto, ogni fossetta.
A questo punto si potrebbe bagnare con un pennellino o direttamente col dito i punti in cui la sfoglia dove è alloggiato il ripieno aderirà a quella che vi si poggerà sopra.

Ho coperto con un’altra striscia, che ho appiattito con la mano delicatamente contro l’impasto sottostante per far uscire bene tutta l’aria, e col matterellino in dotazione ho rullato pigiando bene per far tagliare l’impasto.
 
Se avrete pigiato per bene col matterello, capovolgendo vi troverete la “stecca” di ravioli in questo stato.
 


A questo punto sarà semplice togliere le eccedenze di impasto.



Cottura

Un paio di porzioni di ravioli li abbiamo mangiati subito con burro e salvia (cottura 4-5 minuti circa da quando vengono a galla, o secondo gusti).
Semplici, con burro&salvia e grani di pepe, con o senza una spolverata di parmigiano reggiano grattugiato (metto in un padellino qualche fogliolina di salvia, grani di pepe misto, burro e un pochino di acqua, per far rilasciare meglio il sapore alla salvia, senza arrivare a soffriggere troppo).

Schiaritura
(utile se si vogliono congelare)

Tutto il resto della produzione l’ho congelata dopo aver fatto “schiarire” o “scottare” i ravioli per un minutino in acqua bollente, fino a che non vengono tutti bene a galla.
La Spisni (famosa sfoglina bolognese) ci assicura che se facciamo la “schiaritura”, la pasta ripiena si manterrà meglio e dopo lo scongelamento non si romperà in cottura.

Ho coperto i vassoi e trasferiti in freezer.
Una volta congelati – per prendere meno spazio – si potranno trasferire velocemente dentro a bustine (io ci scrivo peso e data).


Residui

Cosa farne?

Se si volesse tirare la sfoglia più fina della mia – ultima tacca anziché penultima – verranno più ravioli, più fini, e forse non resterà impasto residuo.
Residuo del ripieno – circa 200 g
Ho preparato 4 crepes (fatte con 1 uovo, mezzo bicchiere di latte, 10 g di burro, 25 g di farina), ho dato una forma a cannellone e ho messo a congelare.

Ritagli residui della sfoglia – anche qui sui 200 g
I ritagli li ho passati di volta in volta nella guida della macchinetta dedicata ai tagliolini, formando una sorta di pasta irregolare da brodo.

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E se si volesse omettere il mascarpone della ricetta?
SEMPLICE.
Basterà usare tutta ricotta, e questo il mio risultato del 28 aprile 2018 per circa la metà delle dosi della ricetta:

Ingredienti per 5-6 porzioni (60 ravioli: grandi, altrimenti non “sento” il ripieno!)

Per il ripieno (poco più di 600 grammi)
1 uovo
350 g di ricotta di pecora (o di capra) freschissima scolata (da 380 gr circa iniziale)
175 g spinaci lessati e strizzatissimi (ricavati da una busta da 500 g di spinaci puliti freschi)
60 g di parmigiano grattugiato
una bella grattatina di noce moscata
poco olio e.v.o. per saltare gli spinaci
sale
pepe verde
Per la sfoglia (circa 390 grammi)
275 g di farina (io ho messo 315 g di 0 + 35 g semola rimacinata di grano duro)
2 uova medie
mezzo guscio di latte
(verrà una sfoglia molto soda, sembrerà quasi ingestibile: si dovrà semplicemente rilavorare una volta in più dopo mezz’ora di  riposo e sarà perfetta per essere tirata con la “nonna papera”).
Questa volta, per esaltare al massimo il ripieno, ho voluto rischiare arrivando a tirare la sfoglia fino all’ultima tacca! Dire che è andata bene 😉

25.VII.2011
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SALSE, sughi, condimenti, erbe

Shirataki ricotta e pepe dukan-style

Più che una ricetta… un suggerimento su come eliminare qualsiasi odore residuo degli shirataki, ma averli caldi e fumanti… pur senza saltarli in padella…

Sarà che a casa mia, questo (con gli spaghetti veri e la ricotta di pecora), è un piatto storico.. ma l’ho gustato proprio al meglio…
Cucinando spesso questi shirataki, pur se secchi, ho notato che effettivamente un minimo di odore particolare lo hanno..
Allora stasera, che volevo sentire soltanto il saporino del condimento ho fatto così:
– ho messo a bollire per 7-8 minuti come al solito, al minimo, con uno spartifiamma, questi shirataki in acqua ben salata… (4 matassine da 25 g l’una)
– nel frattempo ho messo a scaldare dell’acqua in un pentolino, sopra al quale ho messo in caldo il piatto con la ricotta light (almeno 50 grammi o meglio ancora, tutta la confezione di 100 g per 4 matassine), i due cucchiai d’acqua, olio e.v.o. (1 cucchiaino), sale rosa, ricca macinata di pepe nero
– ho scolato la pasta e l’ho risciacquata sotto l’acqua del rubinetto per togliere qualsiasi eventuale residuo di odore…
– poi – visto che non avrei saltato in padella la “pasta” e si sarebbe freddata – ho rituffato gli “spaghetti” nell’acqua del pentolino dove avevo messo a scaldare l’altra acqua…. ho scolato di nuovo e finalmente ho impiattato..
– un’ultima spolverata di pepe (di solito non lo uso, ma quando ce vò, ce vò!).. e buon appetito.. 😉

Ottimi per la dieta, peccato per il solito discorso: IL COSTO

Grazie Monny.. mi sembra che tu li abbia sponsorizzati dall’inizio e li sto apprezzando sempre di più..
Se li trovate più economici che su zenpasta (secchi, 4 kg, pari a circa 10 Kg ammollati, 107 euro circa, ma guardate le date in cui ho scritto la prima volta: 22 gennaio 2013!!) fate un fischio.
Fonte 22.I.2013

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SECONDI, SFIZI E STREET-FOOD

Tortino pomodorini e ricotta

Adatto a chi segue la dieta Dukan, questo tortino pomodorini e ricotta è un pasto adatto dalla fase di Crociera, nei soli giorni PV.
Gli unici tollerati da considerare in questo tortino sono le 2 sottilette light (al posto del parmigiano previsto), ripartite nelle 6 porzioni.

Ricordo che la ricotta, col 6% o meno di grassi, è ormai un alimento permesso (notizia dal coaching, del gennaio 2013) e l’unico accorgimento è farla rientrare nel limite giornaliero dei 7-800 grammi di latticini magri permessi.
Inoltre considerare che la dose delle crusche è sufficiente per poco più di 2 giornate, vista la presenza della ulteriore mezza porzione di galletta per la salsina verde profumata.
Quindi, volendo, potremmo mangiare tranquillamente quasi mezzo tortino al giorno senza fare danni.
Dal canto mio, dopo le prime due porzioni, mangiate in un solo pasto (giuro che non sembrava un prodotto … “leggero”), ho surgelato le altre 4 porzioni singolarmente.
Ingredienti (per 6 porzioni):
260 g di simil-brisée*
300 g ricotta (io ho usato quella light al 6% di m.g.)
50 g sottilette light – nr. 2, al 9% di m.g. – (era previsto parmigiano)
100 g pomodori perino (nr. 3)
1 uovo sodo
1 acciuga sotto sale
30 g mollica secca (metà porzione giornaliera di una galletta di crusca)
prezzemolo

mezzo spicchio d’aglio
2 cucchiai aceto di mele o aceto bianco
3 cucchiaini colmi di paraffina liquida/olio di vaselina (invece che olio)

sale q.b.

*Per la simil-brisée di crusche:
ho mescolato 60 g di crusca di avena (4 cucchiai colmi), 20 g di crusca di grano (2 cucchiai colmi), 180 g del mio kefir colato (oppure formaggio magro spalmabile), un pizzico di sale, e ho fatto riposare un po’ in frigorifero.

Preparazione:
Ho steso la simil-brisée nello stampo (10×30) rivestito di carta forno.
Ho bucherellato coi rebbi di una forchetta, lasciando i bordi della brisée un pochino rialzati, e ho infornate a 190°C per 10’ in un ripiano basso del forno.

Dopo la prima cottura ho riempito con ricotta, mescolata a sottilette a pezzetti e sale.

Ho adagiato su questo ripieno i pomodori tagliati a metà senza semi e salati, pigiandoli un po’ (in precedenza li avevo tagliati, svuotati e lasciati scolare capovolti su un piatto).

Ho rimesso in forno per 45’ a 160°C + 5′ di ventilato o grill finale per creare un minimo di crosticina sui pomodori.
Ho frullato nel bimby il prezzemolo, la mollica bagnata nell’aceto e spezzettata, l’uovo sodo, l’acciuga, l’aglio e l’olio di vaselina (che ricordo, non va cotto), non ho aggiunto sale.
Ho sfornato e riempito l’incavo dei pomodori con la salsa verde.

Un’idea carina per un buffet, o un antipastino light, potrebbe essere quella di realizzare dei finger-food utilizzando dei mini pirottini, e naturalmente dei pomodori tondi ciliegino, anziché lunghi.

Fonte 15.II.2013
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DOLCI

Ricotta al forno al limone dukan-style

Alla continua ricerca di dolcetti leggeri, ho reso questa ricotta dukan-style aromatizzata al limone, perfino più light dell’originale.
Eccola:

Ingredienti
gr. 500 di ricotta di bufala light (di solito la trovo al 6%, questa di bufala ha l’8% di grassi, ma è ottima).
ml 7,5 di dolcificante liquido (corrispondente a circa 100 gr di zucchero, leggermente maggiore della quantità prevista. Per un’alternativa più salutare, la prossima volta proverò con stevia).
il succo di un limone
5 ml di mio estratto di vaniglia
gr. 30 di amido di mais (due tollerati)
Procedimento
Ho spremuto il limone e filtrato, passata la ricotta con le fruste dello sbattitore e amalgamato tutto.
Prima ho mescolato la ricotta con il dolcificante, poi ho aggiunto il succo di limone e la vaniglia (non esagerare altrimenti prevale sul sapore del limone).
Ho frullato ancora e assaggiato per vedere com’era di sapore.
Ho continuato a frullare spolverando l’amido (qui la ricetta suggerisce di far venire una crema abbastanza liscia, ma la mia ricotta era già molto asciutta.
Se dovessi usare questa stessa ricotta, la prossima volta aggiungerò 1 o 2 cucchiai di latte scremato liquido.
Ho messo il composto in 6 stampini monoporzione di silicone, riempiendone ciascuno con 100 grammi circa del composto e ho livellato bene.
Cottura
Ho messo in forno caldo a 200°C finchè non ho visto colorarsi bene la ricotta. Dopo una 20ina di minuti i dolcetti erano emersi dagli stampi di buoni 2 cm, ma alla fine si sono rilivellati. Ho fatto stare ancora 10 minuti, ma forse si poteva evitare (proprio perché la ricotta era molto asciutta..)
Ho fatto freddare e poi messo in frigo (non sformare subito, altrimenti rischia di spatasciarsi).
Una volta freddi, ne ho guarnito uno con la mia marmellata di bacche di goji. Buonissimo!!!
Gli altri li ho congelati. .. vediamo come saranno una volta scongelati.

Meglio mangiarla appena pronta, ma pur se perde un pochino, è un dolce accettabile anche dopo scongelato.

Fonte  28.IV.2013