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DOLCI

Biscotti di avena

Nell’ottica di un’alimentazione mirata a diminuire un po’ di grassi saturi e quindi di colesterolo, ho trovato questa ricetta nel ricettario bimby dalla quale ho preso spunto.
Ho provato anche la versione originale – chiaramente piú ricca – ma visto che non trovo tutta questa differenza con la mia versione rieditata, preferisco andare sul semplice, con gli ingredienti che vedete sotto.

Ingredienti per 20 biscotti
250 grammi fiocchi di avena bio
45 grammi zucchero di canna chiaro bio (35 nell’impasto + 10 spolverato in superficie)
50 grammi fra nocciole bio (+) e mandorle bio (-)
42 grammi olio (io soia bio)
7 grammi ammoniaca per dolci
1/2 cucchiaino vaniglia naturale in polvere bio
108 grammi acqua fredda
1/2 cucchiaino di miele millefiori bio e un paio di cucchiai d’acqua per pennellare la superficie
pizzico di sale

Procedimento (io col bimby, ma va bene qualsiasi altro robot da cucina per tritare i vari ingredienti)
Ho tritato i fiocchi di avena qualche secondo vel. turbo fino a renderli farina e ho messo da parte.
Messe ora nel boccale le nocciole e le mandorle, ho tritato qualche secondo vel. turbo.
Ho unito la farina di avena (meno un cucchiaio lasciato da parte, da mescolare con l’ammoniaca per dolci), la vaniglia, lo zucchero di canna, il sale.
Ho mescolato 15 sec.vel. 3\4.
Preparata a questo punto un’emulsione con acqua (108 gr) e olio.
Ho mescolato 20/30 sec. vel 5.
Aggiunta infine dal foro la farina rimanente e l’ammoniaca.
Lavorato 2 min. a spiga.
Dopo compattato – non é appiccicoso – l’impasto é risultato come una frolla morbida.
Ho fatto una 20ina di palline con un minicoppapasta di fortuna e le ho appiattite.
Le ho messe sulla teglia  rivestita con la cartaforno (qualche volta li ho messi sulla cartaforno poggiata direttamente sulla griglia).

Ho cotto in forno a 180°C gradi per 30 minuti.
Per renderli più sfiziosi, negli ulti 5-10 minuti ho capovolto i biscotti pennellando con acqua/miele e spolverando con una 10ina di grammi di zucchero di canna (volendo si puó semplicemente ruotare la teglia e capovolgerli delicatamente senza questa ultima aggiunta).
Biscotti buonissimi, dolci al punto giusto e friabili!!!

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PANE, pizze, pizzelle e dintorni

Focaccia di avena e semi di girasole

Be’, forse in un’altra vita ero veramente una “fornarina” come mi chiama qualche amico.
Eh si! Ho un debole per il pane, focacce e lievitati in generale: con la farina canonica, con le farine senza glutine, integrali, raffinate, con lievito naturale, senza lievito e con lievito istantaneo.
Sta di fatto che anche l’ultima prova, grazie ad Energy Training, mi ha soddisfatto, e con qualche piccola variazione per adattarla alla fase 3 della mia Fast Metabolism Diet, ecco la mia versione in “cups” americane; ma traàanqui, fornisco anche i nostri beneamati grammi 😉
Ingredienti:

  • 1 cup avena decorticata cotta (utilizzata invece del riso in quanto non previsto in questa fase di dieta) – 100 g da cruda
  • 2 cups farina senza glutine (utilizzata 1 cup e ½ di saraceno + ½ di avena) – 300 g totali
  • 1 cup acqua – 240 g
  • 2 cucchiai olio e.v.o. – 20 g
  • 1 cucchiaino sale – 7 g
  • 1 cucchiaino semi finocchio – 2,5 g
  • 2 cucchiai e ½ semi girasole (2 per l’impasto e ½ per decorare) – 35 g
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci homemade – 5 g

Procedimento
Ho frullato avena (cotta per 15 minuti dal sibilo in pentola a pressione), olio, semi finocchio, sale e acqua nel bimby 20″, vel. 10/turbo.
Ho riportato il composto verso il basso con una spatola e di nuovo 20″, vel. 10/turbo.

  

Aggiunta nel bimby tutta la farina – tranne un cucchiaio da inserire alla fine mescolata al lievito – coi semi di girasole.
Frullato prima 1′, vel. 2, antiorario (per non spezzettare i semi di girasole).
Riportato l’impasto verso il basso con una spatola, aggiunta la restante farina messa da parte col lievito, e di nuovo 1′, vel. 2, antiorario.

 

Ho versato l’impasto appiccicoso su uno spiano, fra due fogli di cartaforno, e steso a 1 cm di spessore.

Trasferito l’impasto in teglia, guarnito con semi di girasole pre-ammollati e infornato preriscaldato, forno statico, per 30′ a 160°C.

Una volta cotta ho freddato la focaccia da circa 625 grammi di peso su una gratella e l’ho tagliata ricavando 18 porzioni da circa 35 g l’una: sarà il mio “pane” durante la fase 3 della mia dieta, ma nulla vieta di gustarsela in ogni momento della giornata, portarsela in ufficio o consumarla come uno snack genuino.

Soffice e gustosissima… da ripetere.

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COSMETICANDO, casa e persona

Doccia all'avena

Non ho alcuna pretesa di trovare il nirvana della cosmetica ecosostenibile… mi voglio solo spalmare un po’ di quello che mi piace e che va bene per la mia pelle, in alternativa ai costosi e sicuramente meno salutari cosmetici in vendita nei super/farmacie/erboristerie/online, ecc.
Non si tratta di cucina, ma questa volta ho deciso per la versione golosa di un preparato a base di avena per la detersione della mia pelle secca (pur potendo provare altro – farina di riso, di soia, ecc. – questa farina dovrebbe essere la più indicata per me).
Ho estrapolato questo metodo dal forum di Promiseland e, vedete sotto il risultato – immerso nel mio basilichino greco…

Per la mia pelle secca e matura, l’ho fatto così:
– ho preso della farina di avena integrale che avevo (ma se la trovate raffinata è anche meglio per evitare che vi scrubbi troppo, se avete la pellaccia pareccho delicata o secca come la mia) – diciamo 4-5 cucchiai colmi
– ho aggiunto 1 cucchiaio di cacao amaro in polvere
– ho frullato tutto per bene per raffinare ulteriormente la farina integrale (col bimby)
– ho setacciato il tutto
– ho invasettato la parte più fine della setacciatura (il resto – meno raffinato – l’ho tenuto per me), ho aggiunto 4-5 chiodi di garofano per l’azione antibatterica che hanno, e ho chiuso ben bene il coperchio
– l’ho vestito a festa e lo regalerò ad un’amica..
Naturalmente l’ho fatto anche per me (il mio preparato sarà più scrubboso) … ma… manca qualcosa??????
Yesssssss: manca il liquido, cosa essenziale per potersi lavare con la pappetta che verrà fuori.
Visto che ho imparato che nei cosmetici, se c’è una base acquosa, c’è proliferazione batterica, a meno che non mettiamo conservanti, pur se ecocompatibili – e io non li uso ancora – meglio preparare la biodoccia al momento.
Quindi domattina preparerò la pappetta così:
– un’oretta prima di docciarmi, per dar modo all’avena di tirare fuori il suo lato migliore, prenderò l’equivalente di una tazzina di questa polvere (togliendo chiaramente i chiodi di garofano) e la mescolerò con del latte tiepido-caldo (o anche acqua)
– con questa pappetta mi impiastriccerò ben bene la pelle precedentemente bagnata, massaggiando, e poi la laverò via.

Ed ecco la pappa golosa:

Volendo fare le cose al meglio, potremmo spingerci a fine doccia, a riacidificare la pelle con un ultimo risciacquo mirato.. così:
ci prepariamo 1 litro di acqua minerale naturale (o di rubinetto se non troppo clorata), ci versiamo dentro 1 cucchiaio di aceto balsamico e una goccia di profumo..
Sembra garantito che l’odore di aceto sarà pressoché nullo.
L’acqua così preparata si conserva in frigo per pochi giorni.
Una variante .. sempre delicata (fate scegliere alla vostra pelle per questo… quello che piace a lei, dovrà stare bene a voi):
– un’oretta prima della doccia fare la pappetta di sola farina di avena usando acqua calda (anziché latte)
– prima di entrare nella doccia massaggiarsi con poco olio (mandorle o oliva o riso, ecc… )
– procedere quindi a docciarsi come sopra…
Variante per pelli grasse:
– provare un cucchiaio di argilla verde al posto del cacao.
ok.. ciao e buone docce…
Conclusioni del durante e dopo doccia:
– vi ricordo che per prima cosa potrete passare il pastrocchio anche sul viso: molto meglio di molti detergenti in commercio;
– preparatevi una “lavetta” (asciugamanino per lavarsi) o una spazzola morbida per distribuire la pappa anche dietro.. o la schiena resterà fuori dal massaggio;
– il piatto doccia diventa color cioccolata se non state attenti… ma con un attimo si sciacqua via il tutto (per ovviare la prossima volta potrei fare la base lavante senza cacao.. magari aggiungendo 1 cucchiaio di farina di soia, altrettanto grassa al pari del cacao.. all’incirca..);
– dopo l’asciugatura, la pelle del corpo stava benissimo… sul viso invece ho sentito leggerissimamente “tirare” .. non so se è un effetto buono.. nel senso che un po’ di tensione rassodante alla mia pellaccia non fa mica male, no?! Naturalmente ho subito messo il tonico (che ancora non mi sono mai fatta, ma proverò anche quello), e una cremina da giorno che hanno risolto all’istante…

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Per chi, sensibile ai problemi ambientali, non vuole/può autoprodurre, ma vuol continuare ad acquistare cosmetici o prodotti vari per la casa e la persona, un piccolo consiglio è quello di consultare il famigerato INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients).
Qui sotto due siti dei quali mi avvalgo per la consultazione:
– ewg.org/skindeep/
– biodizionario.it
Quindi, attenzione ai numeri e ai colori degli scores (equivalenti di un semaforo dal verde, al giallo, al rosso, dove naturalmente il verde è il migliore) e all’ordine di inserimento delle varie sostanze nel prodotto (più sostanze con inci verde troverete ai primi posti, meglio sarà; come per gli alimenti, gli ingredienti scritti per primi sono contenuti in dosi maggiori!).
Fonte 09.VIII.2013