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DOLCI

Zucchero a velo idrorepellente senza glutine (Bucaneve)

Anche se in questo momento non è esattamente un frutto di stagione, bene o male le mele si trovano tutto l’anno, quindi a grande richiesta sto per preparare di nuovo qualche torta di mele (in famiglia e non solo ne andiamo matti), da portare ad un raduno famigliare per il saluto alla nonnina che va in vacanza (in foto la torta di mele capovolta).

Per l’occasione però ho voluto preparare questo zucchero che non penetra velocemente nei dolci in quanto ingrassato con olii vegetali adatti e reso pertanto idrorepellente.
Lo conosco da almeno un decennio (in uno dei soliti incontri storici di Cookaround mi era stato regalato da una cookina), ma non avevo mai pensato di farmelo homemade.
In rete ci sono diverse ricette (da quella di Montersino a Continisio), ma ho voluto semplificare – prendendo spunto dal bravissimo Aldo di Fysis (Tibiona) – utilizzando soltanto 4 dei 6 ingredienti suggeriti quasi ovunque, rendendolo anche senza glutine (molti sostituiscono il burro di cacao col cioccolato bianco, aggiungono burro chiarificato o amido di mais).

Per un barattolino da 110-120 grammi circa, utilizzando soltanto 3 ingredienti (più uno facoltativo):
100 g zucchero semolato
10 g burro di cacao disodorato Rapunzel – acquistato da Naturasì (a differenza del cioccolato bianco suggerito in altre ricette, non resta odore di cioccolato nel prodotto finito)
1/5 di bacca di vaniglia naturale
3,5 g alcool a 95° (un cucchiaino) – si può omettere, se il prodotto preparato si usa tutto e subito

  • Ho sciolto dolcemente il burro di cacao per pochi secondi in microonde (meglio ancora sarebbe a bagnomaria) e poi l’ho fatto freddare per bene
  • Intanto ho frullato (io nel bimby) per una 20ina di secondi a velocità 10 (turbo) lo zucchero semolato per renderlo a velo, poi ho aggiunto la vaniglia in pezzetti e ho frullato pure lei (se non piacessero i fantastici puntini neri della vaniglia naturale che restano nel prodotto finito, si possono sempre togliere dal barattolo di zucchero semolato dove si è lasciata la vaniglia per qualche tempo; il profumo resterà ugualmente)
  • Sempre con le lame in movimento ho inserito a filo il burro di cacao fuso
  • Infine, sempre facendo girare, ho unito l’alcool puro (che serve unicamente per conservare il prodotto un pochino più a lungo)
  • Ho fermato il bimby, con una spatola ho riportato tutto in fondo al boccale e ho fatto lavorare ancora per qualche secondo per dar modo agli ingredienti di amalgamarsi in modo uniforme
  • Ho preferito infine usare un passino per eliminare i pezzetti più grandi di vaniglia.

E’ normale che abbia una granulometria leggermente più grossolana dello zucchero a velo solito, ma sulle torte resta decisamente di più (come in pasticceria, appunto!).
Ho invasettato lo zucchero reso ormai idrorepellente.
Non consiglio di farne una grande quantità: è un prodotto con grassi, più deperibile dello zucchero normale, ma durerà per un po’, chiuso ermeticamente e conservato in luogo fresco.
 

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PANE, pizze, pizzelle e dintorni

Pane finto

L’ho chiamato “finto” perché essere senza lievito è un po’ atipico in un pane (a parte l’azzimo o poco altro), ma ho trovato interessante questo gustoso e sano spezzafame suggerito dalla mia amica Teresa, e che ho realizzato senza glutine.

Dall’aspetto ricorda crackers o cartamusica.
Si può partire da qualsiasi dose e da qualsiasi farina, considerando che partendo da soli 200 grammi di farina si ricaveranno 4 fogli di pseudo “carta-musica”.
E in fondo all’articolo c’è anche una versione dolce.

Ingredienti (suddivisi in due “lastre” per teglia)
180 g farine miste (un mix pari saraceno/mais/sorgo)
180 g di semi oleosi (zucca, girasole, sesamo, papavero; pari peso rispetto alla farina utilizzata; non consiglio semi mucillaginosi)
3 cucchiai olio e.v.o.
sale facoltativo (io 3 pizzichini a 2 dita)
acqua tiepida q.b.

Procedimento
Ho lasciato ammollare per una 20ina di minuti i semi in acqua bollente.
Poi ho mischiato i semini ammollati, scolati.
Ho aggiunto tanta acqua tiepida quanta è riuscita a prenderne l’impasto (ogni farina è diversa).
Ho poi steso il composto a 2-3 mm, col matterello, fra due fogli di cartaforno.

Cottura
La mia amica suggerisce di cuocere le lastre a 180°C ventilato per 15 minuti circa, capovolgendo alla fine.
Io però non amo cuocere i semi ad alte temperature, e per questa prima volta ho infornato a 150°C ventilato per 25 minuti ruotando e cambiando di posto alle due teglie dopo i primi 15 minuti.
Alla fine ho staccato la cartaforno dalle lastre e le ho capovolte, lasciandole asciugare ancora in forno spento per una 20ina di minuti.
Appena morbido il primo giorno (ricordava un po’ la consistenza del pane azzimo), più croccante il secondo.

L’impasto mi è venuto così. Tener conto che è una massa appiccicosa, e si sgretola tirandola fra i due fogli di cartaforno.

Versione dolce

Mi riallaccio a questo tentativo perché sono in debito di qualche foto che fa capire meglio il procedimento, ma questa volta ho realizzato una versione dolce, da colazione!
Certo, il prodotto finale non è attraente, però ha un suo perché, è un’alternativa veloce, e a me piace, e li ho anche realizzati a mo’ di biscottoni.

Ingredienti (per due teglie):
220 g farina bio (180 sorgo, 40 saraceno)
180 g semi oleosi bio (papavero, sesamo, zucca, girasole)
40 g mela disidratata a pezzetti (del mio alberello abruzzese)
4 tappi di bottiglia di olio e.v.o.
8-10 g zucchero di cocco bio (2 piccoli cucchiaini)
1 pizzichino di sale fino
acqua che prende l’impasto (forse 150-200 o più: non l’ho pesata).

Procedimento
Il procedimento è esattamente come descritto per la prima versione, tranne che per le mele essiccate, che non erano previste e che ho deciso di inserire secche, senza metterle a bagno con i semini.
Per questa versione dolce potrebbero andar bene anche cachi essiccati, o datteri, oppure banane (queste ultime, se durissime, credo sia meglio farle rinvenire).

15 gennaio 2016