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VARIE - Quel che resta, e non è poco

Cachi essiccati – Hoshi gaki

Ciao,
avete un albero di cachi e, se pure vi piacciono, non potete certo mangiarli tutti e subito perché sono troppi e allappano?

Niente paura: il Sol Levante ci viene in aiuto, anzi, Anna, una pugliese che da un paio di decenni vive nella ridente Fukuoka, ci spiega il procedimento passo-passo.
Ecco qui il suo post esplicativo …
E questi sono i cachi che ho appeso dentro casa.
Ora è autunno, periodo di piogge, dovrei continuamente “entrarli e uscirli” per farli stare fuori soltanto durante il bel tempo e non mi sembra il caso. Si rovinerebbero se prendessero l’acqua.
Quindi magari ci metteranno di più a maturare in  casa, ma preferisco non correre rischi.

Quindi, ricapitolando: sbucciate i vostri cachi facendo attenzione a lasciare il picciolo che servirà per farci passare il filo al quale potremo appenderli.
A me era venuta anche l’idea di infilzarli con stecchini da spiedini e metterli a mo’ di fiore in un vaso. Carina l’idea. Si potrebbe provare no? Un po’ l’ikebana del cachi 😉
A presto (diciamo una mesata…) per vedere come diventeranno i nostri Hoshi gaki
 
p.s. di qualche giorno dopo.
A distanza di 8-10 giorni, i cachi tenuti da subito in casa stavano facendo una patina scura che non mi piaceva. Probabilmente sarebbe stato meglio lasciarli fuori in balcone a prendere sole e vento.
Ho comunque provato ad aprirne uno per assaggiarlo: era giá delizioso (forse proprio grazie al fatto di essere maturato presto in casa).
Peccato che la “nuova buccia” sia molto spessa e si riesca a mangiare soltanto una parte centrale relativamente ridotta del frutto.
Diciamo che vedo questo metodo se si hanno grossi quantitativi di cachi, e soprattutto suggerirei di prepararli scaglionando i lotti da appendere.