Nella foto sopra, il mio secondo tentativo (la prima volta è venuto molto più asciutto).
Preparazione: 15 minuti
Cottura: 30 minuti
Tempo di riposo: 3 ore
Fase: Crociera, PV
Ingredienti (l’ho fatto col doppio circa di queste dosi e cotto per circa 30 minuti in tutto)
205 g tofu sodo
85 g kefir colato morbidino (3 cucchiai colmi)
30 g maizena (circa 1 cucchiaio e mezzo)
190 g uova (2 intere + 2 albumi e mezzo)
2 cucchiaini normali di aroma pastiera
1 microcucchiaino raso di stevia in polvere
scorza di 2 arance
8 g lievito paneangeli (2 mini cucchiaini)
sono circa 550 g da crudo.
Farci 6 porzioncine e distribuirselo fra due giorni consecutivi di PV (forse dukan scrive crociera, ma anche pv, proprio perché c’è buccia di limone/arancia.. mahhh!?!)
Cotto per 30 minuti in tutto.
A metà cottura coperto con alluminio (prossima volta aspettare almeno 20 minuti, così ha il tempo di crescere al massimo consentito…)
Fatto stare tutta la notte in forno (6 ore circa, invece di 3), mi sa che si asciuga troppo così.. vedremo!!
Risultato: buono!
Fonte 06.I.2013
Mese: Aprile 2017
Ecco quindi due porzioni di lasagne al ragù…
… cotte,
… e lasagne crude…
… la fetta (mezza teglietta oggi, e metà per dopodomani)
Per le crepes – senza tollerati
Rifacendomi alla ricetta originaria (ma alleggerendo con albumi), ho fatto così:
Ingredienti
2 uova intere
2 albumi
mezzo cucchiaino raso di farina di guar
sale
Preparazione
Frullare bene la farina di guar, spolverandola con un passino per farla scendere mentre si frulla.
Poi, a 2 cucchiaiate alla volta, fare le crepes.
Per questa volta ho fatto 10 crepes e poi le ho accoppiate dalla parte più appiccicosa (5 con sole uova intere + 5 con soli albumi montati a neve, perché m’è venuta tardi l’idea di aggiungere albume per aumentare le crepes), la prossima volta mescolare tutto insieme dall’inizio (anche perché gli albumi si crepeseggiano male ih ih ..)
Per il ragù – senza tollerati, ho seguito questa ricetta:
Ingredienti
1 cipolla, tagliata a cubetti
1 carota tagliata a cubetti
1 gambo di sedano
1 spicchio d’aglio tritato
Origano
Timo
Alloro
Sale e pepe (ho messo peperoncino)
300 g di carne di manzo magra macinata
2 grossi pomodori pelati, tagliati a pezzetti
1 tazza di brodo di manzo sgrassato (ho messo il mio dado granulare vegetale)
Preparazione
In una padella, mettere un po’ d’acqua quindi aggiungere il trito di aglio, cipolla, tagliata a dadini e farli sciogliere (nella ricetta non cita quando inserire la carne… io la inserirei a questo punto). Dopo un minuto, aggiungere le carote a dadini, il sedano, timo, origano, alloro, sale e pepe e far cuocere per dieci minuti.
Aggiungere i pomodori pelati e la tazza di brodo. Portare a ebollizione, regolare di sale e pepe e far cuocere per almeno un’ora.
Per le mie due porzioncine ho utilizzato metà delle dosi sopra.
Per la besciamella, ho seguito la ricetta del libro
Stemperare a freddo 1/4 di llitro di latte scremato e 1 cucchiaio di maizena, poi aggiungete 1 dado magro di carne (io, il mio dado granulare). Lasciate cuocere per qualche minuto a fuoco lento affinché la salsa si addensi.
Aggiungete sale, pepe o noce moscata a piacere.
Volendo, aggiungere 1 sottiletta (o 30 g di mozzarella light) per porzioncina (sono stata parca e ne ho aggiunta 1 per le 2 porzioni)
Sono partita mettendo un po’ di besciamella nel fondo della pirofila, poi ho composto i vari strati
finendo con leccatina di besciamella, pezzetti di sottiletta, ragù e besciamella a “spot”
Cottura
ho infornato preriscaldando a 200°C per 20′ + 5′ di grill
Risultato:
molto buona (l’ottimo lo lascio alle lasagne “vere”),
e soddisfa pienamente la voglia di un piatto cucinato…
Fonte 12.I.2013
Torta 7 vasetti classica

Da rifare assolutamente, e magari in varie versioni (questa al cioccolato secondo me, merita!).
Forse la conoscete ormai tutti, ma come spesso capita io arrivo con l’ultimo treno.
Sapevo di tortine allo yogurt, ma non faccio troppi dolci, quindi stamattina, mentre girovagavo in rete, per me è stata una novità.
Aggiungiamo la voglia di preparare un dolcetto veloce prima di colazione, ed eccolo qui.

Simpatica l’unità di misura in vasetti da yogurt, ma la mia curiosità mi ha spinto a fare i calcoli anche in grammi, per capire di più sul bilanciamento degli ingredienti del dolce, e ve li riporto.
Ingredienti per uno stampo antiaderente apribile da 28 cm (con al centro il fondo di una moka foderato di alluminio, ma una qualsiasi tortiera per ciambelle va bene: con il buco in mezzo i dolci si asciugano meglio in cottura, e poi si facilita il capovolgimento, ma lo leggerete sotto):
3 uova medie (circa 150 gr)
2 vasetti colmi di zucchero (accipicchia! Circa 250 grammi!) *
1 vasetto di yogurt intero naturale (150 gr)
1 vasetto di olio di semi di riso (o mais o girasole deodorato, oppure il genuinissimo ma un po’ troppo deciso olio e.v.o. – sono circa 120 gr)
3 vasetti di farina (circa 250 gr- ho messo 2 vasetti e mezzo di tipo 0 bio conad + 1/2 di fecola di patate, ma anche altri amidi vanno bene, per indebolire un po’ la farina)
1 bustina lievito Paneangeli (16 gr)
il mio solito pizzichino di sale (non si direbbe, ma ho letto che i grandi pasticcieri lo indicano proprio come esaltatore/completamento del sapore dolce del preparato!).
Procedimento
Ho iniziato mescolando bene a lungo, con le fruste, uova e zucchero, poi aggiunto yogurt, pizzico di sale, olio, e man mano il mix di farine un po’ per volta.
Alla fine il lievito setacciato con un po’ della farina presa dal totale.
Ho versato nello stampo.
Sarebbe meglio non ungere, né infarinare, anche se ho fatto delle prove con stampo unto/infarinato e il capovolgimento funziona lo stesso.
Infornato subito a 180°C statico preriscaldato, per 35 minuti.
Appena sfornato, per farlo raffreddare, ho capovolto immediatamente il dolce poggiandolo la moka centrale su un pentolino sottostante: lo faccio anche con altri dolci come la mia torta carote&mandorle qui (non abbiate paura, se è ben lavorato e visto che lo stampo non è unto, ci si può comportare quasi come per i panettoni o la chiffoncake)!
Un bel po’ dolce questo dolce (ogni tanto ci sta 😉 ) e soffice come una nuvoletta (non so se il raffreddamento capovolto ha contribuito a renderlo ancora più soffice).
Superiore secondo me perfino rispetto alla famigerata chiffoncake (che invece ha una sofficità leggermente spugnosa). Mio voto: 10!
** Ho fatto altre versioni diminuendo di mezzo vasetto lo zucchero: buona ugualmente!
14 febbraio 2017
Ricordate che tempo fa mi lamentavo di non avere del pangrattato per una ricettina?
Volevo fare questa operazione di frullatura direttamente ieri, all’uscita dal forno, quando ancora i chips erano croccanti…ma li ho messi via (in un barattolino tupperware) e li ho ripresi stasera, pensando di poterli usare così!!
Ho aperto il barattolino e li ho trovati tutti ammorbiditi (la prossima volta frullare appena le chips sono pronte!)
Allora li ho messi in una padella antiaderente per farli tostare un pochino, aggiungendo da subito alcuni ingredienti visto che avevo già l’idea di quello che volevo mangiare…
… per questa padellata: 1 spicchio grande di aglio senza l’anima, peperoncino fresco surgelato, e anche un pochino di quello secco… e dopo un po’ ho passato tutto nel bimby e ho frullato..
… dopo la frullatura potreste tostare di nuovo un po’ nel bimby (qualche minuto a 100°C)..
io ho rimesso tutto nella padella ancora caldissima…e ho fatto asciugare per qualche minuto ancora…
Intanto…
in un pentolino con un po’ d’acqua bollente ho messo a “lessare” dolcemente un paio di matassine di shirataki (non sono ancora convinta che il fuoco sotto gli shirataki debba essere acceso..)
…
e, dopo una manciatina di prezzemolo, ecco i miei
SHIRATAKI alla maniera del Sud, dove arricchiscono i piatti con pangrattato o “muddica”:
Aglio – peperoncino – prezzemolo e pangrattato, maaaaa.. manca ancora qualcosa…
Voi direte…
e come hai fatto a riprodurre l’idea dell’olio????
Semplice no?
Olio di vaselina 😉
Romaniiiiiiii…nunmemenate ehh?!!!!
ma.. a guera è guera!!!
..con mezzo minicucchiaino di questo magico purgante, miscelato a poca acqua tiepida
(ma non bollente.. ricordatevi che non va cotto…), e versato a “cose fatte” sul piatto pronto,
l’effetto unto è assicurato…
… ma perché ho fatto solo due matassineeeeee?????
Fonte 16.I.2013
Ho leggermente variato la ricetta originale, ed ecco come l’ho fatta io.
50 g bacche di goji (5 cucchiai)
abbondante acqua per coprirle bene in cottura
1 cucchiaino da tè di limone
1 minicucchiaino da caffè raso di stevia in foglie
1 minicucchiaino da caffè raso di farina di semi di carrube/guar (avevo già il mix adatto per i gelati 😉 )
1 minicucchiaino da caffè raso di cardamomo polverizzato (polverizzare solo i semini interni).
In alternativa vaniglia
Preparazione
Ho versato i fruttini, l’acqua e il limone nel pentolino, e portato a ebollizione.
Ho poi aggiunto a pioggia, le polveri che avevo setacciato insieme (dolcificante/spezie/addensante)
Ho fatto cuocere dolcemente per 7 minuti mescolando spesso.
A cottura ultimata le bacche devono presentarsi belle gonfie.
Ho messo via la dose per un paio di giorni (un paio di cucchiai).
Il resto l’ho messa sottovuoto in un barattolino e coperchio sterilizzati
(non durerà molto, credo al max 1 o 2 settimane, non avendo del vero zucchero, ma almeno potrò alternare con le bacche che vorrei maggiormente consumare disidratate al naturale).
Saporino niente male … particolare (quanto meno con le spezie naturali che ci ho messo io) … Può non piacere troppo, ma è un qualcosa che posso spalmare al mattino sulle mie gallette…… vuoi mettere? Nota dolente: il costo!
Però si risparmia in vitamine di sintesi, che secondo me, a questo punto sono superflue.
Il prezzo migliore per adesso l’ho trovato qui (dove ho comprato diverse volte insieme ad amici per dividere le spese di spedizione). Mi sembrano seri. E questo, un sito italiano, per par condicio 😉 .
Pandispezie dukan-style
Ingredienti
… ci sono andata un po’ pesante visto che avevo dell’albume in più, ma ho considerato 10 porzioni, anziché le 6-8 previste (ciascuna la mangerò al mattino e avanzerà anche la mezza porzione di gallette per il pranzo

135 g crusca avena (8 cucchiai colmi)
50 g crusca di frumento (4 cucchiai colmi)
40 g latte scremato in polvere (2 cucchiai colmi)
9 g di lievito istantaneo (mi era rimasto solo quello: 6 g di cremor tartaro + 3 g bicarbonato)
200 g kefir magro colato (6 cucchiai colmi)
3 uova intere medie
135 g albumi (dalla bottiglia: circa 3 albumi e mezzo)
10-12 g di spezie miste (2 cucchiaini colmi: cannella, n.moscata, semini cardamomo, 2 c.garofano, qualche pezzetto di zenzero, tutto pestato insieme nel mortaio)
3-4 g di stevia in foglie, polverizzata (2 cucchiaini rasi-rasi)
Preparazione
Ho preriscaldato il forno a 200°C.
In una terrina ho mescolato le due crusche, latte in polvere, lievito.
Ho aggiunto il formaggio e amalgamato un po’.
Ho unito a poco a poco le uova e gli albumi già sbattuti insieme continuando a mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Ho infine incorporato le spezie e la stevia e versato in uno stampo di pyrex grandino rettangolare, dimensioni interne circa 24x19x8h, rivestito dacartaforno.
Ho infornato abbassando contemporaneamente a 180°C per 45 minuti.
Per verificare il grado di cottura, infilate nel pane la punta di un coltello: deve risultare asciutta
.. qui gustato stamattina con un bel cappuccino, il mio kefir scremato colato, e la marmellata di goji ... si .. soddisfatta.
Volete anche una versione croccante? Ecco un’altra idea! 🙂
Sarà che a casa mia, questo (con gli spaghetti veri e la ricotta di pecora), è un piatto storico.. ma l’ho gustato proprio al meglio…
Cucinando spesso questi shirataki, pur se secchi, ho notato che effettivamente un minimo di odore particolare lo hanno..
Allora stasera, che volevo sentire soltanto il saporino del condimento ho fatto così:
– ho messo a bollire per 7-8 minuti come al solito, al minimo, con uno spartifiamma, questi shirataki in acqua ben salata… (4 matassine da 25 g l’una)
– nel frattempo ho messo a scaldare dell’acqua in un pentolino, sopra al quale ho messo in caldo il piatto con la ricotta light (almeno 50 grammi o meglio ancora, tutta la confezione di 100 g per 4 matassine), i due cucchiai d’acqua, olio e.v.o. (1 cucchiaino), sale rosa, ricca macinata di pepe nero
– ho scolato la pasta e l’ho risciacquata sotto l’acqua del rubinetto per togliere qualsiasi eventuale residuo di odore…
– poi – visto che non avrei saltato in padella la “pasta” e si sarebbe freddata – ho rituffato gli “spaghetti” nell’acqua del pentolino dove avevo messo a scaldare l’altra acqua…. ho scolato di nuovo e finalmente ho impiattato..
– un’ultima spolverata di pepe (di solito non lo uso, ma quando ce vò, ce vò!).. e buon appetito.. 😉
Ottimi per la dieta, peccato per il solito discorso: IL COSTO
Grazie Monny.. mi sembra che tu li abbia sponsorizzati dall’inizio e li sto apprezzando sempre di più..
Se li trovate più economici che su zenpasta (secchi, 4 kg, pari a circa 10 Kg ammollati, 107 euro circa, ma guardate le date in cui ho scritto la prima volta: 22 gennaio 2013!!) fate un fischio.
Fonte 22.I.2013
Torta da colazione dukan-style
Accendete il forno statico calore sopra e sotto a 175° (ho fatto 180).
Vi serve una teglia 16cm di diametro (io 27cm perché ho fatto doppia dose di tutto quello che è scritto sotto, salvo qualche piccola variazione per ingredienti che non avevo).
Prendete una terrina e rompete dentro, per ciascuna dose da 6 persone (notizia per me: 1420 lordo..netto…) …
2 uova + un albume,
4 cucchiai di crusca d’avena,
2 di crusca di frumento,
2 di latte in polvere,
2 di amido di mais,
2 cucchiaiate di ricotta magra o formaggio spalmabile (ho fatto metà/metà di ricotta e kefir colato),
un cucchiaio e mezzo di dolcificante in polvere (un minicucchiaino raso di foglie di stevia polverizzate: no, troppo poco!),
un pizzico di sale,
una bustina di lievito (un minicucchiaiono raso di bicarbonato, tanto ho pensato che il kefir ha già un po’ di lieviti nella sua composizione: no, riprovare con lievito vero per dolci! ),
vaniglia (estratto alcolico mio).
Ho aggiunto un cucchiaio di zeste di arancia.
Tutto dentro la terrina senza paura. A questo punto mescolate ben, bene con la frusta a mano e versate metà composto nella teglia unta con olio messo e tolto con carta cucina (in questo composto ho aggiunto una bella cucchiaiata di marmellata di goji).
Nel composto rimasto aggiungete due cucchiaini di cacao e mescolate bene (io aggiungo aroma nocciola – io no). Versate a cucchiaiate sopra il composto bianco, battete un po’ la teglia sul tavolo e infornate per 30 minuti… (ho fatto il contrario e la prossima volta voglio aggiungere un po’ di ricotta/kefir al composto col cacao!!)
Io la taglio in 8 parti e… non calcolo niente perchè viene talmente poco sia di crusche che di tollerati che, secondo me, si può tranquillamente mangiare, tenendo conto che non uso sempre i tollerati.
La metto in congelatore già tagliata e ogni mattina metto la fetta un minuto in micro max potenza.
Buona, ma per i miei gusti, è venuta troppo asciutta…
provare a correggere il tiro con le annotazioni in blu!
Fonte 25.I.2013
La realizzazione di queste gocce nasce dal fatto di potersele fare home-made partendo dal cacao in polvere e non dal cioccolato, e avere un prodotto compatibile in un periodo di … “ristrettezze” 🙂 .
…ma nulla vieta di farsele con il cacao magro all’11% di m.g. (ad esempio quello in vendita da Naturasì, della Rapunzel.. pure lui non scherza col prezzo…) .. in questo caso calcolare il tollerato…
4 cucchiai colmi di latte scremato in polvere
2 cucchiai colmi di cacao magro all’1% di m.g.
6-8 cucchiai di latte scremato (qui, se utilizzaste il tic, vi consiglio di aggiungere le prime dieci gocce nei primi 5 cucchiai di latte, poi assaggiate ed aggiungere dolcificante a vostro gusto con il restante latte)
(facoltativo, qualche aroma naturale: semini di vaniglia, semini di cardamomo pestati, bucce arancia grattugiate finissime, peperoncino, ecc.)
Preparazione
Setacciare bene il cacao con il latte in polvere, la stevia polverizzata e poi aggiungere il latte scremato (se si aggiungesse il tic, aggiungerlo in questo momento).
Formare un panetto lavorandolo un po’ con le mani; si presenterà molto sodo, ma va bene così, e avvolgerlo in una pellicola trasparente.
Prenderne un po’ alla volta, dargli una forma a cordoncino e staccare dei pezzettini di impasto per comporre le vostre gocce, rollandole fra le dita (più riuscirete a farle piccole, meglio sarà).
Il lavoro è lungo, ma voi avrete le vostre gocce personalizzate magrissime 😉
Se volete, rotolate le vostre gocce in un po’ di cacao in polvere..
Il risultato sarà quello di piccole sfere di cioccolato durissime, ma non croccanti.
Chissà se lasciandole all’aria non induriscano al punto da diventare croccanti?!!
Non ci provo perché dopo tutta questa fatica non mi va di rischiare…
Non appena le proverò per un dolce, aggiornerò questa pagina
Conservazione
Potrete utilizzarle per 3 o 4 giorni circa tenendole in un barattolino chiuso, nel frigo (ho considerato la durata del latte fresco inserito),
oppure potrete mettere il tutto nel congelatore e usare le gocce all’occorrenza per i vostri dolci … o ancora .. per i più golosi.. di tanto in tanto andate nel freezer e gustatene qualcuna così, al naturale 😉
Utilizzo
Sotto, come ho utilizzato le gocce alla prima occasione – una sorta di Fantastico Cheesecake Protal … :
Nonostante la dieta, mi era venuta voglia di un dolcetto morbido, gustoso e quasi “vero” 🙂 e ci ho provato così…
Non impressionatevi… sono ingredienti che chi segue la dieta Dukan ha sicuramente tutti in casa (o quasi)
Totale generale di tutti gli ingredienti (in ordine decrescente) che serviranno per 12 porzioni:
420 g uova [240 g albumi (6) + 180 g uova intere (3)]
400 g latte scremato liquido
200 g acqua
200 g fiocchi latte light
100 g kefir colato (4 cucchiai) – oppure yogurt greco o altro formaggio magro
100 g ricotta light
70 g crusca avena (6 cucchiai medi)
60 g mie gocce di cioccolata (3 cucchiai)
60 g scorza grattugiata di due grandi arance
40 g latte scremato in polvere (2 cucchiai)
30 g crusca frumento (3 cucchiai medi)
15 g cacao magro 1% m.g. (1 cucchiaio colmo)
15 g maizena (1 cucchiaio colmo)
4 g stevia polverizzata (l’equivalente di 2 minicucchiaini da caffè rasi o altro dolcificante)
(foto di repertorio 🙂 )
1 2
3
4 5
6
7 8
9
10 11
12
13 14
15
e si parte nel dettaglio…
Base per il cheesecake
70 g crusca avena
30 g crusca di frumento
1 uovo intero
50 g kefir colato
15 g cacao 1% m.g.
1 g stevia (mezzo minicucchiaino da caffè raso)
200 g acqua
mescoliamo bene il tutto, foderiamo di cartaforno uno stampo a cerniera (il mio è grande: diam. cm 27) … e come fa Diana … cottura 20′ a 200°C statico.
All’uscita dal forno, ho da subito ammorbidito la base un po’ troppo biscottata, con un po’ dei liquidi presi dal totale degli ingredienti del composto successivo, per farli assorbire nel frattempo che preparavo il resto.
… siccome volevo mettere molta ricotta e in casa ne avevo poca, avevo anche provato a fare doppia dose di questa simil-ricotta nel bimby, ma visto che si è addensata poco, l’ho usata così com’era, a mo’ di liquido denso-cremoso.
Pertanto credo che sia uguale fornire le dosi, inglobandole negli ingredienti del composto da mettere sulla base cotta del cheesecake …
quindi …
Composto morbido
2 tuorli (delle uova intere)
100 g ricotta light
200 g fiocchi di latte
50 g kefir colato
(forse per avere un effetto tipo “sour cream” bisognerebbe aumentare il kefir/yogurt, a discapito di fiocchi di latte o ricotta)
scorza grattugiata arance
40 g latte scremato in polvere
15 g maizena
3 g stevia (1 minicucchiaino da caffè)
(bisognerebbe aumentare il dolcificante, ma non volevo eccedere col sapore di stevia. Il risultato a me soddisfa, ma è poco dolce)
400 g latte scremato liquido
8 albumi (i 6 albumi + i 2 albumi delle uova intere)
60 g gocce cioccolato (3 cucchiai)
Mescolare bene fra loro i primi 8 ingredienti, aggiungere gradualmente il latte e, delicatamente, gli albumi che avremo montato a neve.
Infine, sempre delicatamente, aggiungiamo 2 cucchiaiate di gocce di cioccolato (fredde di freezer).
Versiamo nello stampo dove avevamo passato un po’ di liquidi sulla base biscottata…
.. e guarniamo con l’ultimo cucchiaio di gocce di cioccolato..
Cottura per 15 minuti a 180°C ventilato .
.. e ulteriori 15 minuti a 170°C ventilato.
(la prossima provare a diminuire a 20 minuti totali oppure sempre a 170 oppure coprire a metà cottura con un foglio di alluminio)
Ho fatto freddare il dolce, un’oretta in forno, poi, coperto con un telo, per un paio d’ore sul terrazzino, e poi in frigo, mettendo il tutto in una busta di cellophane (compreso il telo che lo copriva che sarebbe servito per assorbire eventuale condensa) per consumarlo l’indomani mattina.
… guardate sopra le gocce: sono veramente contenta della riuscita che hanno avuto in questo dolce.
Praticamente sono rimaste sode, non hanno scurito l’impasto, ma al morso erano ben … “addentabili” .. insomma soddisfatta 😉
.. e guardate sotto come è uniforme la cottura della base di crusche al cacao (a torta capovolta … brrrrr … il pericolo è il mio mestiere!)
Fonte 29.I.2013